Iacopino sulla giustizia: "Troppi errori giudiziari e strapotere delle Procure. Caso Lucano? Giudicato un sistema"

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images Iacopino sulla giustizia: "Troppi errori giudiziari e strapotere delle Procure. Caso Lucano? Giudicato un sistema"
Francesco Iacopino
  26 ottobre 2023 17:00

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

"Se tre persone al giorno, 1000 all’anno e 26000 negli ultimi 25 anni sono ingiustamente arrestate vuol dire che la penalità non è la risposta per il benessere collettivo e il diritto penale ha tradito la sua funzione”.

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Ad affermarlo è Francesco Iacopino, presidente della Camera Penale di Catanzaro, tra gli ospiti all’Auditorium Casalinuovo in occasione della presentazione del libro dal titolo, “Enzo Tortora - Lettere a Francesca”.

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"Il principio della presunta innocenza è ancora violato e assistiamo alla spettacolarizzazione della giustizia. Registriamo un numero di errori giudiziari intollerabili per un Paese civile". 

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Poi dice: "Separazione delle carriere sotto due profili: tra Procure e stampa, perchè il primo danno alla libertà personale e alla reputazione del soggetto avviene attraverso la spettacolarizzazione mediatica delle vicende penali; la seconda, tra la magistratura requirente e giudicante. Non è stata la giudicante ad attrarre culturalmente la requirente nel suo ambito d’azione, ma il contrario in una logica sempre più autoritaria".

E ancora: "In Italia c’è uno strapotere delle Procure - bisogna dirlo - che crea squilibrio nella giurisdizione, ecco perchè bisogna riportare in asse la giustizia e riportare la centralità del giudice".

E insiste: “La vicenda Tortora rappresenta la più alta espressione di errore giudiziario in Italia ma anche di ostinazione punitiva. A un certo punto i Pm non potevano non accorgersi dell’impostazione accusatoria errata e quell’accanimento è una ferita nella società".

Secondo Iacopino "una delle vergogne che si accompagnano al mantenimento in carcere di Enzo Tortora fu ciò che accadde dopo la sua assoluzione. Il giudice Michele Morello che compose il collegio giudicante della Corte D’Appello che lo ha assolto venne emarginato dai suoi colleghi perché non accettarono di perdere la faccia. Un giudice che ha saputo restituire la verità ha subito l’isolamento”.

E infine, sulla vicenda giudiziaria di Mimmo Lucano: “In una battuta penso si sia voluto giudicare un sistema. Sul mio profilo Fb ho pubblicato una sua frase che mi ha colpito molto: “Mi hanno accusato di associazione a delinquere e i miei associati erano BregantiniZanotelli, tutte persone conosciute per  il grande impegno sociale. La solidarietà non può essere un reato”.

Secondo il presidente della Camera Penale di Catanzaro "sicuramente in quel contesto sono stati commessi alcuni errori, ma quel modello doveva rappresentare un vanto per la nostra terra e non, come malamente rappresentato, un sistema da combattere addirittura con la leva penale. Il rammarico è che esperienze simili sembrano non arrestino il populismo penale e il giustizialismo penale mediatico”.

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