I.C. Marina di Gioia-Mammola, la condanna del Consiglio d'istituto contro gli atti vandalici

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Foto d'archivio
  01 ottobre 2024 17:48

Riunito in convocazione urgente e con la presenza a distanza del vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione Vincenzo Tavernese, la riunione si è concentrata su aspetti pratici – l’attivazione delle telecamere di videosorveglianza, la protezione delle entrate delle strutture – che l’amministratore ha chiarito verranno adeguati al più presto.

 

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La dirigente Maria Giuliana Fiaschè, insieme al suo personale, ha auspicato in più l’integrazione di azioni tra le realtà pubbliche e sociali per sensibilizzare i giovani e le famiglie alla tutela e rispetto del bene pubblico.  “Dewey nel suo testo - democrazia ed educazione-, tanto tempo fa, affermava: «la scuola stessa diventa una forma di vita sociale, una comunità in miniatura, una comunità che ha un’interazione continua con altre occasioni di esperienza associata al di fuori delle mura della scuola». – Fiaschè continua  - “Se nel nostro territorio continuano a succedere episodi che violano l'integrità fisica della stessa scuola che, appartiene a tutti coloro che vivono sul territorio di Marina di Gioiosa ionica, vuol dire che la scuola non è ancora diventata parte integrante della stessa comunità. Questa presa d'atto induce tutti quanti ad una riflessione attenta alle dinamiche interpersonali ed alla chiamata in causa di quelle responsabilità personali di tutti ed ognuno affinché episodi del genere siano definitivamente stroncati. Tutti noi, alunni personale Ata , docenti, Consiglio di istituto condanniamo fermamente questi atti vandalici”.

 

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Il presidente del Consiglio di Istituto, Domenico Vestito, ha posto l’attenzione invece sull’importanza di condividere con la popolazione il problema facendosene tutti carico, in un’ottica di collaborazione e pubblica condanna.

Così tutti i membri del consiglio, che hanno affidato a queste righe la posizione intransigente che si intende intraprendere.

 

Da parte sua l’assessore e vicesindaco Vincenzo Tavernese: “L’amministrazione comunale esprime preoccupazione e riprovazione per quanto avvenuto a più riprese negli scorsi mesi e negli scorsi giorni: nessuno, giovanissimo o adulto che sia, può non comprendere che ogni danno materiale comporta una perdita di tempo, di denaro e, soprattutto, di dignità per la nostra comunità, che si allontana dall’ideale di cura e attenzione per le cose proprie, altrui e pubbliche, che ha animato per generazioni chi ci ha preceduto su questo territorio. Tutto ciò che possediamo è frutto dei sacrifici di qualcuno, che ha lavorato per realizzarlo, e farsi beffe del duro lavoro degli altri attraverso i danneggiamenti è vergognoso e disdicevole. Infine, anche se nulla viene danneggiato, la semplice effrazione costituisce un fronte d’impegno per le forze dell’ordine che sottraggono tempo e risorse ad altre incombenze: chi se ne rende colpevole, anche semplicemente con spirito goliardico, contribuisce a mantenere lo stigma di inciviltà e arretratezza che grava sulla nostra terra e che non possiamo dire di non meritarci se questi episodi sono ricorrenti. L’appello che facciamo a chi si è reso colpevole è che si astenga dal ripetere le proprie condotte criminali e quello che indirizziamo a chi sa qualcosa sui fatti è che si rivolga con fiducia alle forze dell’ordine raccontando ciò che è a sua conoscenza per fare chiarezza su questi inquietanti episodi.”

 

I fatti.

Sono diversi, per quanto ci è dato sapere, gli atti vandalici perpetrati ai danni delle due strutture scolastiche di Rodinò e Brugnano. Nessun danno ingente, qualche estintore trafugato per fare danni al parco giochi (prima della fine della scuola) liquidi spalmati nelle classi, carta bruciata all’apertura della stessa (un tentativo di incendio?).

 

A preoccupare non è solo l’entità del danno ma la natura dello stesso e l’identità degli autori. Facendo semplici congetture si può pensare ad adulti. In questo caso l’atto è più grave perché ogni adulto ha il compito, diretto e indiretto, di tutelare i giovani della nostra comunità, rispettando e insegnando a rispettare il bene pubblico, considerando con riguardo anche gli stessi ragazzi e il loro luogo di istruzione e crescita.

Grave ancora è se, a commettere l’atto vandalico, sia stato invece un gruppo di ragazzini, stessi fruitori della scuola, in un gesto di disprezzo che, reiterato, mostra come non spaventi nemmeno una potenziale punizione.

Le denunce sono state fatte, da parte nostra però ci chiediamo se basti e cosa possa portare a questi gesti. Riprovevoli ancor più per il portato simbolico che ha la nostra scuola, quello di luogo di crescita non solo culturale ma anche sociale.

La riflessione si allarga infine alla capacità di una comunità anche di condannare questi atti, di non “declassarli” a bravata ma a crearne pubblico disprezzo. Per far comprendere che la comunità è coesa nella propria dignità di cittadinanza, che partecipa, che lavora, che rispetta.

E’ recente la dimostrazione di come i cittadini, con buona volontà e capacità di collaborazione sappiano creare momenti di condivisione cittadina, esaltando il lavoro di cooperazione e di immagine del paese.

Occorre lavorare insieme allo stesso modo per condannare e prevenire questi gesti. Rappresentano forse il nostro fallimento come società civile? Il Consiglio di Istituto quindi, chiede alle forze dell’ordine di vigilare sulle strutture e di fare quanto possibile per individuare i responsabili, all’ente comunale di garantire e monitorare continuamente il funzionamento del sistema di videosorveglianza dell’area cittadina, alla comunità tutta di aderire alla presente condanna come dimostrazione di vocazione al rispetto delle regole e della tutela dei beni cittadini.

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