"Nei programmi dell’Amministrazione comunale e dell’assessorato all’Urbanistica, il rapporto città-università è e sarà al centro di una attenta valutazione in merito alle scelte progettuali che disegneranno il futuro del Capoluogo. Catanzaro è città universitaria e lo è da quando ha accolto nel suo territorio tanti studenti e docenti, ed è sempre più orgogliosa di esserlo. Ne è prova la recente difesa dell’unicità della facoltà di medicina, e le azioni programmatiche dell’attuale amministrazione, delineate dal sindaco Fiorita, dedicano a questo tema una parte importante delle politiche di sviluppo urbanistico.
La sfida del futuro è quella di fare di Catanzaro una Smart City affacciata sul Mediterraneo. E’ chiaro che la città non può essere subito pronta, anche perché senza un necessario processo di innovazione culturale, urbana e tecnologica, questo passaggio rischierebbe di essere solo uno slogan vuoto di contenuti. Cosa che mal si concilia con l’impegno di chi vuole fare della città un corpo vivo da curare e abbellire ogni giorno.
La Smart City si costruisce e si realizzerà pienamente quando Catanzaro avrà una nutrita schiera di Smart Citinzens, cittadini, strutture, servizi, attività basati su quella adeguata conoscenza e uso della tecnologia in grado di dare corpo ad una città intelligente. Prima di questo traguardo, ambizioso e necessario, occorre ridare identità e significato ai luoghi e agli spazi vissuti dai cittadini, dal centro alle periferie, ai quali conferire nuove forme di bellezza e decoro.
Nell’attuazione dei programmi urbanistici dei prossimi mesi, la scelta di puntare sul ripensamento complessivo della relazione tra la città e la sua università è prioritaria, come mai era stato fatto finora. E’ evidente che non possono convivere, separate, due città, quella dei cittadini e degli studenti e docenti, ma devono dialogare, collaborare e crescere insieme con intelligenza e visione comune. Nuovi servizi, spazi adeguati, attrezzature, sistemi di mobilità fluida, luoghi riqualificati, sono la sintesi di un processo che di questa integrazione tra due realtà urbane, sociali, scientifiche e culturali, dovrà farsi carico nei prossimi mesi e anni. L’amministrazione è pronta a fare la sua parte, ma anche l’università dovrà essere motore attivo e propulsivo di questo nuovo corso".
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