Iemmello in sala stampa: "Fino ad ora oltre le aspettative. La fascia da capitano? Orgoglio e responsabilità

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Pietro Iemmello
  31 ottobre 2023 19:19

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“Fino ad ora come squadra siamo andati oltre le aspettative. La fascia di capitano? Per me è un orgoglio e responsabilità”.

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Queste le parole di Pietro Iemmello in sala stampa, calciatore simbolo della squadra e capitano del Catanzaro in Serie B.

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“Le mie emozioni sono sempre quelle di quando arrivai un anno e mezzo fa: stessa adrenalina di indossare la maglia della mia città”.
 
Poi dice: “Oggi è troppo relativo dare un voto alla nostra stagione, nessuno all’inizio del campionato avrebbe detto 21 punti dopo 11 partite”. 

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Sul ritorno in cadetteria osserva: “Avevo giocato a Frosinone l’ultima volta in B e ritrovo la categoria il campionato più difficile per certi aspetti, anche più delle serie A. Tutti possono vincere con chiunque ed è un campionato molto atletico, fisico e anche organizzato. Quasi tutte le squadre preparano la gara su entrambe le fasi”.

Secondo l’attaccante catanzarese “il capitano deve dare sempre l’esempio, ma anche prima cercai di dare il mio contributo con la mia esperienza, anche se mi reputo giovane con i miei 31 anni”. 

Secondo il bomber giallorosso “in squadra ci sono giovani molto forti che non sono entrati ancora bene nei meccanismi, ma non è colpa loro. Dobbiamo dargli una mano perchè possono esplodere e giocare in Serie A”.

Sui meriti del mister riconosce: “Dopo la Reggiana in Supercoppa ringraziai Vivarini perché è stato lui dopo De Zerbi a farmi rivivere una seconda giovinezza calcistica, mi ha dato fiducia. La città di Catanzaro ha già capito che importanza ha questo allenatore che ha dato un’identità che mancava da 21 anni. Ora tutti indossano magliette del Catanzaro per le strade”

Sul calcio giocato spiega: “Quest’anno abbiamo cambiato qualcosina sotto l’aspetto tattico perché ci sono tante squadre organizzate che hanno il coraggio di fare come il Como. L’aveva fatto poche volte la Ternana e anche lo Spezia. Dobbiamo sperare che le squadre vengano uomo contro uomo e lavoriamo per quello. 

Sul Modena: “E’ forte, ed è una squadra storica, pratica e verrà qui per fare la partita, ma noi giochiamo in casa e vogliamo dimenticare la sconfitta di Como”.

Poi fa un passo indietro: “Quando ripenso al giorno in cui sono arrivato in città dissi che covava dentro di me il sogno di rivedere la città come al tempo di Braglia dove si parlava solo del Catanzaro. Ecco, questo sogno si è avverato! A Genova è stato bellissimo: da calciatore l’avrei voluta vivere sugli spalti. Sta a noi alimentare questo fuoco e mi fa piacere che la tifoseria sullo 0 a 5 col Parma, ma anche a Como ha cantato come se stessimo vincendo. Non si pensava che Catanzaro fosse una piazza così”. 

E poi si lascia andare: “Se dovessi dire quest’anno non segno, ma la squadra si salva o fa altro, metterei subito la firma”.

E ricorda che “l’anno scorso chi aveva 21 punti dopo 11 partite è salito in A, ma parlare oggi di queste cose è riduttivo perchè nel girone di ritorno usciranno squadre importanti”. 

E conclude: “Noi dobbiamo lavorare meglio tatticamente e possiamo fare di più e poi verso febbraio marzo si tireranno le somme. La mia partita migliore? Quella con la Sampdoria. Nello spogliatoio i miei compagni mi hanno preso in giro dicendomi che non avevo mai corso in quel modo”.

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