I tempi in cui viviamo hanno la connotazione di essere difficili ed estremamente complicati soprattutto per ciò che riguarda il mondo del lavoro e l’economia, basti pensare alla pandemia che, seppure definita conclusa continua a lasciare tanti punti in sospeso ma soprattutto si trascina dietro una grave crisi economica e sociale. A ciò bisogna associare il conflitto in essere tra l’Ucraina e la Russia. Una situazione sorta quasi a voler prorogare le difficoltà già sedimentante dalla pandemia. A risentire fortemente di tutto ciò sono stati i giovani, che hanno subito ricadute dal punto di vista delle relazioni sociali ma anche e soprattutto in ambito scolastico e nell’inserimento lavorativo. Sono stati anni difficili in cui si è probabilmente resa necessaria la prospettiva di un lavoro professionalizzante, di una formazione che conducesse i giovani ad intraprendere quei lavori manuali, forse troppo sottovalutati, ma indispensabili e vitali e che consentono una continuità professionale in quanto necessari.
È in questa direzione che la Preside Zaccone Elisabetta guida i suoi Istituti Professionali e Tecnici ormai da anni, l’IIS Petrucci- Ferraris-Maresca forma geometri, futuri allievi ufficiali e capitani, ma anche odontoiatri, meccanici ed elettricisti, forma alla scuola del lavoro, quel lavoro che se ben prestato diventa un’arte spesso introvabile nei curriculum di tanti giovani. Ecco perché secondo la prof.ssa Zaccone è indispensabile essere testimoni di storie vere e di vita futura per infondere fiducia che tutto è possibile con l’impegno, la costanza e lo studio. È la storia di Giovanni Iemma, studente diplomato lo scorso giugno presso l’IPSIA Ferraris di Catanzaro e che neanche ad un anno dalla fine del suo percorso di studi, ha firmato un contratto di lavoro come tecnico operativo presso l’ENEL. Un contratto di assunzione per un giovane ventenne che ha scelto come percorso di studi un professionale, il Ferraris, all’indirizzo manutenzione e assistenza tecnica. Un successo per Giovanni ma anche per l’intero Istituto, la Dirigente ed il corpo docente che ha contributo alla formazione del ragazzo, ma anche e soprattutto a dare forma al sogno di Giovanni, che non può che essere il sogno di ogni ragazzo, ovvero trovare un lavoro stabile e nel settore per cui ci si è formati. Non ci resta dunque che augurare buon cammino a Giovanni e stimolare i tanti ragazzi che intraprendono un percorso di studi a seguire questo giovane come modello di studio e di vita.
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