Il 25 novembre di Anget: "Dedicato a Giulia Cecchettin"

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Nella giornata contro la violenze sulle Donne, l'Associazione d'Arma dell'Esercito, rinnova il suo impegno contro tutte le violenze e per un mondo migliore

  24 novembre 2023 18:56

di MASSIMO PINNA

Dedicato a Giulia Cecchettin. 

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E non poteva essere altrimenti.

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L'Anget, associazione d'Arma dell'Esercito, rappresentata qui dal Tenente. Comm. Gaetano Rocco Faga, interviene a ridosso della Giornata contro la Violenza sulle Donne, rinnovando il suo impegno socio-culturale.

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"Ottantatré non per indicare un numero primo, ma per aggiungere l'ennesimo ad una lista che non vorremmo mai leggere, quella delle vittime di femminicidio. Elenco dell'orrore e della morte dall'inizio dell'anno in Italia. Giulia si chiamava così, aveva 22 anni ed il futuro davanti a sé. Una donna uccisa ogni tre giorni - commenta Faga -, la chiamano statistica, personalmente provo amarezza ed orrore per l'impotenza di fronte a questa piaga sociale". 

Sui social ed attraverso i media si raccolgono pareri, rabbia, s'implora vendetta; ma siamo tutti leoni da tastiera che non si pongono mai un interrogativo: "Cosa posso fare?" Ammirevole ed esemplare vedere il garbo dell'unica persona che avrebbe il diritto di cercare vendetta, un padre che ha perso una figlia e che non ha mai pronunciato parole di odio, neanche una. Al contempo - sottolinea - una frase della sorella della vittima che descriveva l'assassino come "Figlio della cultura dello stupro" una frase questa, che effettivamente sgomenta e porta l'opinione pubblica alla riflessione in quanto, estremamente veritiera. Facciamo un passo indietro precisamente al periodo pandemico e in quello successivo, il post - Covid, per definire la stasi giovanile che ha visto in crescita ed in negativo la parte comportamentale in termini di aggressività. In verità le statistiche parlano anche di aggressività nella
società in modo severo e totalitario".

Questo ha sicuramente inficiato in quelli che per definizione chiamiamo "caratteri difficili". Si chiedono pene più severe ed inasprimento delle stesse, maggior ascolto e tutela per le donne che hanno sporto denuncia o che hanno condiviso malesseri psicologici e fisici. Per gli studi del caso, sono scesi in campo sociologi, psicologi, criminologi che all'unisono hanno esortato all'inserimento nelle scuole, dell'Educazione Sentimentale. E' educazione civica, è formare già in tenera età attraverso un percorso atto allo sviluppo emotivo; manifestare e gestire le emozioni, controllare quelle che possono sfociare in reazioni eccessive che ci portano alla consapevolezza laddove mancano strumenti per comprendere quello che accade in ognuno di noi. Educare  - afferma - alle emozioni, al rispetto, alla comprensione e riuscire a formare ragazzi (futuri adulti) con anima e coscienza. Spesso tacciamo i giovani come generazione priva di valori omettendo che la cultura degli stessi nasce nelle famiglie, nelle scuole e nelle figure che evidentemente, non hanno fornito gli strumenti adatti a coltivarli. Sicuramente l'educazione sentimentale a scuola potrebbe essere una chiave di lettura, ma dopo aver programmato minuziosamente lavoro e competenza ed aver sottoposto ad un'attenta valutazione analitica, l'insegnamento scolastico. Inoltre, proporrei di far frequentare contemporaneamente lo stesso percorso ai genitori ed evitare in questo modo, sperpero di soldi in tomi che diventano numeri da collezione e da spolvero una tantum, in libreria per poi rendere il lavoro vano".

"L'educazione sentimentale deve partire dal nucleo familiare. C'è dispersione ovunque ed in tutti i sensi, c'è necessità di rimedi immediati, di facile comprensione per tutti; è educazione civica, niente di trascendentale ma soprattutto balsamo per la società tutta. Forse si coglierà il favore di pochi, ma sarà un inizio e vale la pena provare. Chi guarda alla scuola oggi come una panacea, non conosce affatto la scuola. La cura emotiva dei ragazzi è quasi assente e diminuisce nei vari step, al passaggio dalle elementari alle medie, alle superiori per intenderci e se non hanno una famiglia alle spalle, il recupero è - insiste -  impossibile perché si perdono. Una grande responsabilità ce l'ha questa inclinazione all'aggressività dominante, stile in qualsiasi relazione che vede l'altro come individuo su cui prevalere. Il 25 Novembre è la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne e ci vede ogni anno aggiungere vittime. Numeri purtroppo in crescita, specie negli ultimi tre anni".

Faga conclude, con "l'invito è quello di parlarne tutti i giorni, non limitarsi alla singola data e se possibile cercare di trovare delle soluzioni, riuscendo magari a contribuire in qualche modo ad arginare il problema e questo, a stretta collaborazione con le Istituzioni tutte - e Faga chiosa infine ricordando Madre Teresa di Calcutta "Quello che facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma l'oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo". 

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