“Il Baco Tessitore”: a Catanzaro una nuova scalinata d’arte celebra libertà, femminilità e identità urbana

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I protagonisti della realizzazione dell'opera
  04 luglio 2025 12:38

di IACOPO PARISI

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Con l’inaugurazione dell’opera “Il Baco Tessitore”, il progetto Scalin’Arte prosegue il suo percorso di rigenerazione urbana e valorizzazione culturale nel centro storico di Catanzaro. La nuova scalinata – la quarta del ciclo – si trova tra via Barbaro e via Alberti ed è firmata dalle artiste Serena Lullo (Lulloclay9) e Manuela Scarfò (Manuscarf). Completamente finanziata dal Gruppo Citrigno, l’opera arricchisce il panorama cittadino di un’esplosione di colori e significati, confermando la vocazione del progetto a trasformare luoghi quotidiani in percorsi d’arte a cielo aperto.

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Scalin’Arte è un’iniziativa promossa dal Comune di Catanzaro e diretta artisticamente da Massimo Sirelli, con l’obiettivo di rivitalizzare le scalinate storiche della città, generando bellezza, coinvolgimento e nuove forme di turismo culturale. Ogni intervento diventa un’opera pubblica capace di risvegliare il senso di appartenenza e stimolare la fruizione urbana attraverso l’arte contemporanea.

Dietro il titolo Il Baco Tessitore si cela una riflessione profonda sul ruolo della donna e sul concetto di libertà.

Manuela Scarfò spiega:

Ci piace liberare la donna dalle situazioni in cui siamo abituati a vederla. La società la incultura nell’essere madre, lavoratrice, sempre in funzione di qualcosa. Con quest’opera volevamo raccontare un’altra possibilità: come il baco da seta, che solitamente deve morire nel bozzolo per produrre la seta, qui lo abbiamo liberato. Gli abbiamo permesso di essere semplicemente se stesso. La sua esistenza, da sola, è sufficiente. È questo il messaggio che volevamo comunicare.”

Un messaggio potente, sostenuto dalla fatica fisica e dall’impegno artistico, come racconta Serena Lullo:

Abbiamo lavorato intensamente per quattro giorni, anche quattordici o quindici ore al giorno. Venivamo presto la mattina e restavamo fino a mezzanotte, facendo solo le pause per pranzo e cena. Nonostante la stanchezza, è stata un’esperienza bellissima: l’accoglienza delle persone è stata fantastica. In tanti si sono avvicinati, ci hanno fatto complimenti, si preoccupavano se ci mancava qualcosa. Ognuno aveva una parola bella.”

Presente all’inaugurazione, l’assessore alla Cultura Donatella Monteverdi ha evidenziato il valore simbolico dell’opera, sottolineando come l’intervento rappresenti un omaggio alla bellezza e alla sensibilità femminile, aggiungendo ulteriore significato alla riqualificazione urbana.

Alfredo Citrigno, in rappresentanza del gruppo imprenditoriale che ha finanziato l’intervento, ha voluto porre l’accento sull’arte come strumento di comunicazione sociale:

“Progetti come questo parlano alle persone, entrano nei quartieri, e diventano linguaggi capaci di toccare il cuore della comunità.”

Massimo Sirelli, ideatore e curatore del progetto, ha voluto fin dall’inizio dare spazio a nuove voci artistiche, con un’attenzione particolare alla pluralità dei linguaggi espressivi.

“Quando abbiamo immaginato questo progetto insieme al sindaco, ho chiesto che fosse un’occasione aperta a tutti, per valorizzare nuovi autori. La street art è spesso percepita come un mondo maschile, ma esiste una rete di artiste straordinarie. Queste due ragazze hanno portato non solo talento ma anche un tocco femminile evidente nei colori e nell’energia dell’opera.”

E aggiunge:

Il colore è necessario, il colore smuove le emozioni. Non servono grandi opere pubbliche per cambiare il volto di un quartiere. Con creatività, collaborazione e determinazione, si può davvero riscrivere la storia di un luogo. Le ragazze hanno lavorato duramente, ma è proprio con gesti semplici che possiamo costruire nuovi immaginari urbani.”

L’opera è stata vissuta fin da subito come un evento collettivo. L’entusiasmo dei residenti, la partecipazione attiva e il clima di accoglienza hanno confermato l’intento originario del progetto: trasformare la città attraverso piccoli gesti d’arte condivisa, creando connessioni umane e riscoprendo l’identità dei luoghi. Il progetto Scalin’Arte è quindi destinato a proseguire, con nuove tappe già in fase di sviluppo. Come annunciato da Sirelli, l’obiettivo è quello di continuare a valorizzare le scale urbane come spazi narrativi e artistici, coinvolgendo ancora più realtà locali e nuove firme.

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