Dal 2015, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, con il supporto del Settore Giovanile e Scolastico, sviluppa il progetto “Rete! Refugee Teams”, iniziativa rivolta ai ragazzi accolti nei progetti SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione), nelle strutture di accoglienza, nelle Comunità di Alloggio e nelle Case Famiglia presenti in tutto il territorio nazionale, per promuovere e favorire l’interazione tra pari ed i processi di inclusione sociale e interculturale attraverso il calcio.
L’attività, che in 8 edizioni ha coinvolto oltre 6.000 minori stranieri, è finalizzata a utilizzare il calcio come strumento e veicolo educativo, formativo e di inclusione, promuovere comportamenti eticamente corretti attraverso l’educazione ai valori utilizzando l’attività sportiva come modello per la società civile, migliorare la comprensione dell'importanza dell'attività fisica e del suo impatto positivo sulla salute e sullo sviluppo sociale e creare un modello di integrazione.
La comunità di Accoglienza per minori stranieri “Luna Rossa”, partecipa ormai da 4 anni a questo progetto, poiché considera il calcio uno strumento indispensabile per il benessere dei ragazzi e, in un contesto nazionale, diventa ancora piu’ coinvolgente! Quest’anno i ragazzi della comunità sono riusciti ad arrivare alle fasi interregionali e, nonostante le ultime sconfitte, si ritengono soddisfatti!
Il progetto, organizzato dal coordinatore regionale di settore giovanile della Figc di Catanzaro, Massimo Costa, riscuote sempre un grande successo!
Sono stati 15 i partecipanti di Luna Rossa, tutti di etnia diversa, accompagnati da 4 operatori sempre impeccabili e disponibili! Presente per alcuni di loro, anche la tutrice per minori non accompagnati, Dott. ssa Caterina Donato, sempre molto attenta a progetti e iniziative di sensibilizzazione e, non ha mai trascurato quella che sente come una propria responsabilità: l’impegno nel sociale.
“E’ importante contribuire a far crescere la sensibilità su questa tematica. Innanzitutto è indispensabile informare, sensibilizzare ed educare tutti, a partire dalle giovani generazioni affinché siano futuro strumento di promozione. Ed è per questo che ogni evento sportivo dovrebbe incontrare il sociale. Da tutrice e donna di sport, cerco sempre di impegnarmi al massimo affinché ciò che porto avanti con passione, non rimanga solo un semplice evento o progetto, ma qualcosa di più: momento di sensibilizzazione e riflessione. Sostenere i “miei” ragazzi nelle varie iniziative promosse dal territorio e rappresentarli, è per me momento di crescita personale e arricchimento interiore. Ho sempre pensato che, anche uno straniero, deve essere accolto non come un “diverso” e solo abbassando il pregiudizio si potrà aumentare l’empatia e capire che ognuno ha un proprio vissuto, il più delle volte duro e molto complicato. Lo sport, elemento essenziale per la trasmissione di importanti valori, è indispensabile per l'integrazione, poichè ha la capacità di coinvolgere, trascinare e abbattere i pregiudizi. Allo stesso tempo, lo spirito competitivo permette momenti di svago, e di confronto nelle diverse capacità, di abbattere le differenze e superare i limiti”
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