Il Comune di Stalettì prende posizione dopo le proteste dei proprietari delle villette di Caminia su cui pendono le ordinanze di demolizione. Nella conferenza stampa il sindaco Alfonso Mercurio ha spiegato: "Le responsabilità sono altrove. Nelle precedenti amministrazioni. La legge è quella, abbiamo avuto rispetto delle persone".
"Da quando ci siamo insediati sono arrivate le sentenza - ha spiegato il vicesindaco Rosario Mirarchi- che ci hanno costretto ad analizzare la vicenda. Quello che mi spaventa è l'aspetto sentimentale. Ho proposto un confronto con i 70 proprietari, abbiamo voluto il supporto di diversi legali e di un un'architetto. Abbiamo cercato una soluzione perché il problema era amministrativo ma la nostra proposta è stata derisa dai proprietari delle 70 abitazioni che non n hanno mai proposto alternative. La responsabilità - ha continuato- è anche degli 'amici di Caminia'. Le vecchie amministrazioni hanno nascosto. Ma la cosa è più seria di una chiacchiera. I proprietari delle case si sono trincerati e solo pochi hanno accettato il confronto con questa amministrazione Devono fare mea culpa".
Il sindaco ha anche risposto alle accuse di uno dei proprietari delle case di Caminia. "La mia esperienza politica è stata connotata dalla correttezza. Sono stato eletto nel 94 e mi sono dimesso per un avviso di garanzia, concluso con il non luogo a procedere. Invece con la Stanizzi mi sono dimesso da vice sindaco perché non condividevo il percorso del sindaco". Cosa succederà adesso, verranno demolite le 70 case? È stato chiesto al sindaco che ha risposto :
"Abbiamo ottemperato revocando il condono edilizio. Non può esserci condono su are demaniali perché non c'è titolarità.
C'è un'ordinanza di demolizione che stiamo portando avanti con la Procura, non ci siano mai opposti ai diritti dei proprietari", ha detto Mercurio.
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