Il caso dell'Istituto tecnico Agrario di Catanzaro: progetti pagati, gara appaltata e lavori mai iniziati

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Studenti dell'Istituto Tecnico agrario di Catanzaro
  22 aprile 2021 12:44

di STEFANIA PAPALEO

Che fine hanno fatto gli interventi di carattere strutturale per l'Istituto tecnico Agrario di Catanzaro, finanziati dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 2017 e “dimenticati” dall’Amministrazione provinciale di Catanzaro, nonostante i soldi già sborsati per verifiche e progetti e la gara appaltata da quasi un anno? Se lo è chiesto il consigliere Marziale Battaglia, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio provinciale, sollevando interrogativi che, a quanto pare, non hanno ancora trovato risposte nelle sedi ufficiali.

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Tutto questo all’ombra di quel finanziamento di oltre mezzo milione di euro ottenuto dall'ex Amministrazione provinciale, guidata da Enzo Bruno, che, alla fine, potrebbe essere perso, con danno doppio per l’Ente che, dopo aver speso circa 13.300 euro per le verifiche sui materiali e altri 35 mila per progettazione definitivo-esecutiva e coordinamento sicurezza in fase di progettazione, potrebbe ritrovarsi costretta, alla fine, a rimborsare l’impresa appaltatrice in caso di risoluzione del contratto d’appalto. E tutto questo, stando alle mezze parole dette durante alcune delle riunioni promosse ad hoc, per la difficoltà del dirigente al ramo a reperire i fondi necessari a spostare in toto gli alunni in altra sede per i soli 5 mesi necessari alla realizzazione delle opere previste. Problema che, peraltro, era stato già affrontato all’epoca dell’aggiudicazione della gara sempre dal presidente Bruno, che aveva ipotizzato un trasferimento provvisorio nei locali vuoti di un’area dell’Istituto Ferraris di Santa Maria. Ipotesi che, probabilmente, non è stata presa in considerazione da chi non riesce a superare l’impasse se, a oggi, nulla si muove per la consegna dei lavori in questione.

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Ma andiamo con ordine. Il finanziamento pari a 525 mila euro, di cui la Provincia di Catanzaro è risultata beneficiaria, è quello del Miur, destinato a interventi di carattere strutturale per lo storico Istituto di Istruzione Superiore Vittorio Emanuele Il, inaugurato nel lontano 1876, sito in Via Cortese in Catanzaro, all’interno del parco della Biodiversità, con il DM 8 agosto 2017 Ministero Istruzione: “Ripartizione del fondo di cui al DL 24 aprile 2017 n.50 convertito in legge n.96 del 21 giugno 2017.

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Gli interventi previsti, nello specifico, riguardano gli interni dell’Istituto e non comportano modifiche ai prospetti del fabbricato, né dal punto di vista della conformazione che dei colori, riguardano la messa in sicurezza di alcune criticità evidenziate nel tempo, quali il pericolo di sfondellamento dei solai, le microlesioni in alcune nervature e l’imbarcamento delle falde della copertura del solo corpo centrale.

Sulle strutture del fabbricato la PREMAC (laboratorio autorizzato) ha eseguito le prove sui materiali per un importo di circa 13.300 euro, per cui si è proceduto con il progetto definitivo, che ha avuto il parere favorevole della Soprintendenza ai beni culturali nell’agosto 2019, e con quello esecutivo, regolarmente approvato dall’Ente appaltante a fine 2019. A luglio 2020, finalmente, l’aggiudicazione della gara d’appalto alla ditta ARTEDILE Srl di Rossano (CS), senza, tuttavia, successiva consegna dei lavori.

Da quel giorno a oggi solo riunioni, oltre al sopralluogo con l’impresa appaltatrice, rappresentata dall’amministratore Gianfranco De Luca, sia nell’ufficio del Dirigente scolastico, Rita Elia, che negli uffici tecnici della Provincia, nel tentativo di riuscire a programmare la realizzazione dei lavori appaltati. Tutto inutile. La proposta di trasferire gli alunni per comparti, proposta dal RUP e dalla direzione dei lavori, è stata, a giusta ragione, messa in discussione dalla dirigente scolastica, in quanto la soluzione ottimale resta quella del trasferimento in toto, rispetto alla quale, tuttavia, il dirigente Floriano Siniscalco nicchia per l’impossibilità a reperire i fondi per procedere in tal senso, nonostante si tratti di soli 5 mesi necessari alla realizzazione delle opere.

Insomma, a fronte dei circa 50 mila euro già spesi, con il rischio di far lievitare la cifra con quelli da corrispondere all’impresa appaltatrice in caso di risoluzione del contratto d’appalto, non sembra sia stata ancora trovata una soluzione in grado di andare avanti senza intoppi. L’auspicio, a questo punto, è che il problema sollevato in aula dal consigliere provinciale Marziale Battaglia possa trovare una soluzione, con l’impegno in prima  persona del presidente, Sergio Abramo, che ha così avuto modo di prendere contezza di una “pratica” rimasta inevasa e che, come tante altre, non dovrebbe trasformarsi in un problema per la presidenza, ma essere risolta preventivamente dagli uffici competenti.

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