Il caso MPS, INPS, WIDIBA e i diritti sospesi

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Pasquale Talarico
  27 agosto 2019 21:11

Secondo Z. Bauman, nel giro di pochi anni, nessuno potrà sfuggire al principio della rana bollita (Noam Chomski) o ancora peggio, al tragico destino di finire, addirittura, per amare il proprio carnefice! Eppure Papa Francesco è stato abbastanza chiaro: “Chi non reagisce alla prepotenza, all’illegalità e agli abusi di potere finisce per diventare addirittura complice!” Ignaro complice del suo destino e della sua inevitabile tragedia quotidiana! E non si spiegherebbe altrimenti come, ancora oggi, a distanza di quasi due anni, circa 500.000 clienti della MPS, “migrati” a loro insaputa a tale Banca Widiba, con la complicità dell’INPS, ancora adesso si trovano costretti a sollecitare l’intervento di quasi tutte le Procure d’Italia, per rivendicare il diritto-dovere alla difesa dei loro diritti negati e a recuperare al più presto il relativo risarcimento del danno! Eppure, appare anche fin troppo evidente, che se i due istituti bancari hanno ritenuto, bontà loro, di poter spostare i clienti da una banca all’altra, senza nessuna autorizzazione, risulta ancora più grave, che l’INPS, già garante della tranquillità dovuta ai lavoratori in pensione, abbia potuto decidere di spostare, unilateralmente, l’accredito mensile delle somme dei pensionati, su altro codice IBAN, mai richiesto dai titolari delle pensioni! Con l’interruzione intempestiva da parte di MPS, nel ruolo di Pubblico Servizio, …di abuso di potere da parte dell’INPS e di appropriazione indebita da parte di tale banca Widiba del tutto sconosciuta! Intanto gli ex clienti MPS, aspettano chiarezza, rispetto dei diritti contrattuali e il risarcimento dei danni, le associazioni dei consumatori sollecitano l’intervento attivo e responsabile delle Istituzioni e gli avvocati incaricati dai pensionati, che si augurano che almeno la stampa, la televisione e internet, facciano ancora la loro parte! Soprattutto al Sud, dove i poteri forti, comunque rappresentati, fanno ancora tanta fatica a riconoscere, che la legge, almeno sulla carta, dovrebbe essere considerata sempre uguale per tutti! Non si può e non si dovrebbe mai negare a nessuno, almeno il sacrosanto diritto-dovere alla difesa dei diritti civili! …i Cittadini italiani non possono, non devono e non vogliono perdere la Fiducia nelle Istituzioni! A partire, dai Servizi Pubblici essenziali, come la Giustizia, la Sanità e la Sicurezza, che per quanto, in parte ormai anche intanto “affidati” a imprese, agenzie private, o a spa, sono tenute a rispondere, comunque, anche o soprattutto del reato di “interruzione di pubblico servizio!” e per finire alle numerose imprese di “polizia privata” presenti perfino all’ingresso dei Palazzi di Giustizia, nel ruolo e nella funzione pubblica, già propria dall’alta professionalità dei Dipendenti Pubblici, a nome e per conto dello Stato di Diritto e o comunque della Democrazia!         

Pasquale Talarico

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