Con il volume “Eravamo comunisti: poesie e canzoni di lotta, amore e libertà”, pubblicato nel mese di novembre 2022 dall’Accademia dei Bronzi, il poeta catanzarese Vincenzo Ursini partecipa ufficialmente al Premio Strega Poesia, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci di Roma e dall’azienda “Strega Alberti” di Benevento, premio che viene assegnato annualmente a un libro di poesia pubblicato, in prima edizione, tra il 1° marzo dell’anno precedente e il 28 febbraio dell’anno in corso.
Tornato alla poesia dopo qualche decennio, Ursini si è subito affermato in alcuni dei più prestigiosi concorsi poetici nazionali, vincendo tra gli altri, in pochi mesi, il premio “Pietro Borgognoni” di Pistoia, il “Festival dei Due Parchi” di Ascoli Piceno, “La casa rossa” di Cesena e lo “Zirè d’oro” dell’Aquila.
Le opere, proposte dagli editori e dal Comitato scientifico composto da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Valerio Magrelli, Melania Mazzucco, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi, Enrico Testa e Gian Mario Villalta, sono state presentate ieri mattina, nella sede della Fondazione Bellonci, in occasione della Giornata mondiale della Poesia.
Spetta ora al Comitato scegliere i cinque libri finalisti, che saranno annunciati il 19 maggio al Salone del libro di Torino. Alla fine del mese di aprile verrà resa nota una prima rosa di titoli che accedono alla selezione della cinquina. Un’ampia giuria composta da personalità della cultura determinerà quindi l’opera vincitrice. Il premio verrà assegnato il prossimo 5 ottobre, a Roma, presso il Tempio di Venere all’interno del Parco archeologico del Colosseo.
Insignito nel 1975, poco più che ventenne, del Premio di Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vincenzo Ursini ha pubblicato vari volumi tra i quali: Senza frontiere” (Perri, 1973); “La terra dei padri” (Gabrieli, 1974); “L’esule” (Gabrieli, 1976); “Storie di periferia” (Gabrieli, 1977); “Il cuore e le pietre” (Isteu, 1981). Nei prossimi giorni usciranno: “Mio Sud”, poesie, e “Parole & musica” (testi di canzoni con relativi spartiti musicali).
“Quelli di Ursini - ha sottolineato Francesca Misasi - sono versi dolorosi, pregnanti, incisivi, che se pur declinati con magistrale finezza, pesano come macigni sulle coscienze di tutti”. Il poeta, con “Eravamo comunisti”, ci consegna una terra amara (la Calabria), fatta di treni senza ritorno, di singulti che non hanno lacrime e di ragazzi spenti, inermi, sui gradini muti di una chiesa… ma la sua è anche terra di gente forte, rude e determinata, dal viso assorto e “la fame di sempre,” dalle mani callose e disossate dalla fatica, perché il Nostro sa che i calabresi, “sono persone dal carattere temprato come l’acciaio”. Un libro in cui il poeta diventa fine cesellatore della parola che riveste della sua intimità per svelare la sua anima di creatura di pace e di grande umanità.
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