Vincenzo Ursini, poeta e scrittore catanzarese, si aggiudica un nuovo premio letterario. Aveva già vinto la 40esima edizione del premio “Terra d’Agavi” promosso dal Rotary Club di Gela di Gela e la 3? edizione del premio “Aspromonte – Città di Molochio” organizzato dall’associazione “A.Cu.M.e” presieduta da Giuseppe Mezzatesta, adesso il poeta catanzarese, con il volume “Mio Sud” pubblicato dall’Accademia dei Bronzi, ha vinto anche la sezione “Silloge edita pluripremiata” della XII edizione del premio “ASAS” (Associazione Siciliana Arte e Scienza) la cui premiazione è avvenuta venerdì 10 maggio, nell’Aula Magna dell’Università di Messina.
La manifestazione si è aperta alle ore 9,00, con un importante convegno sul tema “La sicilianità tra arte e spettacolo” al quale hanno partecipato, tra gli altri, Filippo Grasso (Professore di Analisi di mercato), Pippo Castrorina (Regista teatrale) e Mauro Geraci (Professore, antropologo culturale e cantastorie).
Presentato da Alba Terranova, il convegno ha registrato, altresì, gli interventi di Flavia Vizzari (Presidente Asas), Pier Paolo La Spina (Vice Presidente) e Maria Francesca Tommasini (Presidente del premio letterario).
La premiazione, alla quale hanno aderito numerosi poeti di tutta Italia, si è svolta a partire dalle ore 15,30, presso la stessa Aula Magna. La giuria, per la sezione del premio vinto da Ursini, era composta da Domenico Orifici, Maria Concetta Naro, Ninni Magrì, Maria Romanetti e Luigi A. Pilo. Ai posti d’onore sono stati classificati nell’ordine: Anna Maria Pajno, con il volume “Il mare dentro” e Roberto Bigotto con “L’Angelo del Labirinto”.
«È l’Amore - scrive Francesca Misasi - il grande solco che attraversa questo prezioso libro e ne segna l’essenza e la purezza; amore intenso, febbrile, deus ex machina che muove i fili e tesse la trama di queste stupende pagine. Un amore, quello del poeta, sublimato dalle note magiche della giovinezza ed attraversato dai chiaroscuri del cuore ma che resta topos indiscusso su cui depositare le più intime vibrazioni di un’anima che vuole accasarsi tra i ricordi per svelare se stessa! Nelle poesie di Vincenzo Ursini l’amore assume forme e sembianze diverse, sfiora le atmosfere della sua coscienza, affinché ciò che si è amato diventi memoria, diventi calco di ciò che è l’oggi in bene o in male. Le sue sono poesie vissute che svelano, pagina dopo pagina, una profonda anamnesi esistenziale, una dissezione dolorosa della parte più intima di se stesso, un voler dare le giuste risposte alla sua anima ribelle, assetata di giustizia e pronta a battersi contro le aporie di una società iniqua e statica, un’anima disposta a credere, a difendere e perseguire i propri ideali. Versi forbiti ed espressivi, intrisi di una interiorità sofferta, accompagnano ed acclarano la percezione del suo vivere, del suo firmamento emozionale e riecheggiano le vibrazioni della sua voce che a volte si leva possente ed indefettibile, a volte dolcissima ed euritmica”.
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