Il Cdm proroga il commissariamento del Comune di Simeri Crichi fino a due anni

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  22 dicembre 2022 09:13

"Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, per consentire il completamento dell’opera di risanamento dell’ente rispetto ai condizionamenti da parte della criminalità organizzata, ha deliberato la proroga di sei mesi della gestione commissariale del Comune di Simeri Crichi".

È il testo riportato nella nota stampa diramata al termine del Consiglio dei ministri tenutosi nella serata di ieri.

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Sarà così prorogata la presenza della triade commissariale - composta dai funzionari Lombardo, Tedesco e Tripodi - nel Comune alle porte del capoluogo, oltre quell'iniziale scadenza che nell'agosto dello scorso anno vedeva stabilita una durata iniziale pari a 18 mesi e che, dunque, si sarebbe conclusa a marzo 2023. Gli ulteriori sei mesi di commissariamento consentiranno ai funzionari prefettizi di proseguire la loro azione nel Municipio fino al termine massimo previsto dalla legge equivalente a due anni e quindi fino a settembre-ottobre 2023. 

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I FATTI

Era il 26 agosto 2021 quando l'allora ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, "alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata", deliberava lo scioglimento del Consiglio comunale di Simeri Crichi e il conseguente affidamento della gestione del Comune a una Commissione straordinaria per la durata di 18 mesi.

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L'evento, come di consueto e così come previsto dalla norma di riferimento, era stato preceduto, nel maggio dello stesso anno, dall’insediamento di una Commissione d’acceso, in quanto, «il territorio di Simeri Crichi è risultato essere al centro di interessi economici su cui le consorterie di ‘ndrangheta hanno, nel tempo, esercitato una documentata influenza, secondo le evidenze di due distinte inchieste giudiziarie dell’11 marzo 2021, nota come “Coccodrillo” e del 13 gennaio 2021, nota come “Basso Profilo“, entrambe a cura della DDA di Catanzaro». Quest’ultima operazione, tra le altre cose, portò all’arresto dell’assessore comunale al turismo e all’ambiente Saverio Brutto, oggi non più sottoposto a misura cautelare e per il quale è poi decaduta l'aggravante mafiosa. 

Nella medesima premessa, l’ufficio prefettizio, aggiungeva come «dal monitoraggio condotto da quest’Ufficio sull’amministrazione comunale di Simeri Crichi si evince un quadro indiziario tra soggetti economici, che le inchieste menzionate collocano nell’orbita della criminalità organizzata, ed amministratori locali di quell’Ente».

Da qui, scaturiva la necessità per Ministero e Prefettura di procedere ad «ulteriori e mirate verifiche presso il Comune di Simeri Crichi tese ad approfondire ed estendere il quadro conoscitivo già disponibile, circa la sussistenza di elementi di collegamento e/o condizionamento da parte della criminalità organizzata».

Nelle motivazioni poi pubblicate in Gazzetta Ufficiale, venivano rimarcate, dal ministro Lamorgese, "una serie di condizionamenti nell’amministrazione comunale di Simeri Crichi volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilità dell’istituzione locale, nonché il pregiudizio degli interessi della collettività, rendendo necessario l’intervento dello Stato per assicurare la riconduzione dell’ente alla legalità". 

Tra ultimi eventi, nell'ottobre scorso, dopo un'iniziale "assoluzione" dell'ex primo cittadino Piero Mancuso e dell'ex assessore Brutto, la Corte d'Appello di Catanzaro ha accolto il ricorso presentato dal Ministero dell'Interno e, ribaltando l'iniziale sentenza del Tribunale, ha colpito entrambi gli amministratori con una sentenza di incandidabilità per due turni elettorali successivi allo scioglimento del Comune. 

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