di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Era da tempo che il Ceravolo non si presentava così bello ed accogliente.
Oltre 12mila spettatori si sono accomodati sui seggiolini giallorossi, tranne quelli della Capraro rigorosamente in piedi a tifare, per godere dello spettacolo in campo e sugli spalti.
Tutto molto bello e atmosfera di livello! I distinti senza barriere con le panchine tra la gente, l’illuminazione nuova di zecca e un manto erboso di tutto rispetto esaltano il cambiamento.
Davvero un bel lavoro che consente ai tifosi del Catanzaro di ritrovare la propria casa, il proprio fortino.
E così arriva la forza: 3 gol allo Spezia e tutti a casa per una giornata davvero da incorniciare.
Tutto incomincia col corteo degli ultras verso le 19 che arrivano allo stadio cantando e incitando la folla nel piazzale dei botteghini, tra battimani e fumogeni.
Il resto si consuma durante un match tiratissimo che mette in mostra la grinta dei giallorossi contro una squadra forte che deve arrendersi di fronte a questo Catanzaro trascinato dai suoi 12mila tifosi.
“Partiamo dall’impianto calabrese – scrive la Lega di Serie B - rimesso a posto e inaugurato ieri sera con lo Spezia, che vuoi per l’entusiasmo ancora vivo della promozione, vuoi per i buoni risultati della formazione di Vivarini, ha sfiorato il tutto esaurito con 12196 spettatori”.
Numeri importanti ma che non impressionano affatto. L’unico record vero rappresenta la quota abbonati, quasi 5000! Il resto è consuetudine.
Se si pensa che, per dirne una come tante, il 21 aprile 1997, in una normale giornata di campionato di Serie C2, tra Catanzaro e Battipagliese si registrarono circa 18mila spettatori al Ceravolo.
La gara finì 0-0 con contestazione finale della Capraro che per tutti i novanta minuti aveva fatto lo show.
Fu la stagione dei “soliti 12mila” al Ceravolo con il Catanzaro di Soluri guidato da mister Lavezzini proteso verso la promozione poi clamorosamente sfumata, come tante altre.
Altro che tutto esaurito al Ceravolo! Non serve pescare nel passato remoto. Basta riprendere i dati spettatori della C2 degli anni Novanta o dei primi anni 2000 per capire cos’è il Ceravolo gremito. Erano tempi eroici di sofferenza indicibile ma di cuore, tanto cuore dove il movimento ultras cresceva e fioriva nel buio calcistico e la tifoseria non si rassegnava alla quarta serie.
Il vecchio amato Ceravolo è un patrimonio della città e del Sud che ha accolto negli anni centinaia di migliaia di tifosi dove mai si è registrato un episodio che ne ha compromesso la sua funzionalità. Altro che vie d’accesso e parcheggi!
Lo stadio miliare è solido quanto basta e non ha mai dato problemi a nessuno. Tuttavia, nel corso degli anni ha subito drasticamente la riduzione della sua capienza con il mutamento delle normative in vigore.
Una per tutte: la rimozione dei gradini piccoli in Curva Ovest, fortemente voluti da Gianni Di Marzio in Serie A per raddoppiare la capienza del settore destinato agli ultras.
Una modifica strutturale che favorì la crescita del mito della Ovest dove quando era (quasi sempre) gremita si vedevano le teste e non i mezzi busti creando un impatto visivo imponente e unico e un boato che arrivava fino allo Stretto.
Spariti i gradini piccoli si è ritornati alla normalità di una Curva sempre bellissima, calorosa ma meno imponente (vista anche la via d’accesso dei mezzi che la taglia in due) dove la distanza dal campo conserva sempre il suo fascino ma si lega sempre meno alla concezione degli stadi moderni a ridosso del terreno di gioco.
Insomma, tutto molto bello e affascinante al Ceravolo che si rilancia in pieno centro città dimostrando che, se si vuole, tutto si può fare.
E chissà che proprio il Ceravolo diventi modello di stadio accogliente, sicuro, comodo nel cuore della città ritornando ad essere la casa non solo dei “soliti 12mila, ma dei 18/20 mila spettatori.
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