"Nel suo ostinato desiderio di danneggiare Cuba, Marco Rubio è arrivato in Giamaica, prima tappa del suo tour nei Caraibi, inveendo ancora una volta contro i medici cubani. ‘È un traffico di esseri umani… bisognerebbe togliere loro il visto’, ha ripetuto il segretario di Stato. Ma nessuno si beve più questa retorica contaminata. La stessa azione la compie Tallini in Calabria”. A scriverlo è il Circolo «Sierra Maestra» di Catanzaro.
“Chiaro deve essere che l’esperienza dei medici in Calabria è una pagina in più nel glorioso libro della collaborazione internazionalista di Cuba. La Calabria, come Crema e Torino, anche se in tempi e contesti diversi, sono spazi geografici simbolici e sono esempi affidabili del cambio di paradigma della cooperazione, dei Paesi del Sud che assistono i Paesi del Nord. Siamo convinti che nessuna campagna di discredito o di demoralizzazione possa resistere alla forza delle testimonianze quotidiane dei calabresi curati dai medici cubani. Vi invitiamo a contattarli e a intervistarli, i pazienti sono quelli che possono davvero raccontare la verità e le loro esperienze. Quello che è certo è che i medici cubani e italiani che lavorano in Calabria sono riusciti in modo congiunto a riportare speranza e servizi sanitari in una regione che ne ha tanto bisogno.”
“Le relazioni bilaterali tra Cuba e l’Italia sono caratterizzate da rispetto e solidarietà. Siamo popoli molto simili per tradizioni e cultura. L’esperienza della Calabria dimostra che è possibile la collaborazione tra Stati con sistemi politici diversi, ma uniti da interessi comuni come la garanzia del diritto alla vita e alla salute della popolazione.”
“Alcuni dati dimostrano il successo del lavoro medico cubano in Calabria. A fine dicembre 2023, i medici hanno partecipato a 104.520 visite mediche, di cui 64.965 nel corpo di guardia, 4.737 in medicina interna, 3.944 in pediatria, 3.296 in ginecologia e ostetricia, 2.878 in chirurgia generale, 13.355 in ortopedia, 2.619 in medicina intensiva, 7.931 in cardiologia e 795 in fisiatria.
Ci sono stati 771 parti, 374 parti cesarei e 397 parti vaginali, 7.103 interventi chirurgici, di cui 2.190 maggiori e 4.913 minori, 688 procedure di anestesia.
In termini di diagnostica, sono state effettuate 12.993 radiografie, 7.524 esami ad alta tecnologia (mammografia, TAC e risonanza magnetica), 9.249 elettrocardiogrammi, 3.230 ecocardiogrammi e 5.344 ecografie.
Questi dati non fanno che confermare la volontà politica di Cuba di continuare a offrire la propria collaborazione all’Italia e ai Paesi del mondo che ne hanno bisogno per salvaguardare vite umane e tutelare il diritto alla salute.”
“Il sistema sanitario cubano ha risentito della crisi globale post-Covid 19 e dell’inasprimento del blocco economico, commerciale e finanziario durante il primo mandato di Donald Trump, in tempi di pandemia. Misure non allentate dall’amministrazione del presidente Joe Biden.
La continua presenza di Cuba nella Lista degli Stati Sponsor del Terrorismo, designazione unilaterale del governo statunitense, ostacola i trasferimenti finanziari e la normale gestione delle relazioni economiche del Paese con il mondo.”
“In questo complesso scenario, Cuba destina circa il 26% del budget 2024 al Sistema Sanitario Nazionale, che garantirà l’erogazione di 110 milioni di visite nell’assistenza primaria. Inoltre, 375.000 ricoveri negli ospedali nazionali, che comprendono il consumo dei farmaci necessari ai pazienti e la continuità del processo di riparazione e manutenzione costruttiva delle loro strutture, l’igienizzazione e la sanificazione.”
“Per Cuba, il settore sanitario continua a essere prioritario e strettamente legato all’industria biotecnologica e dei propri farmaci.
Uno degli esempi più recenti è stato lo sviluppo di cinque vaccini per affrontare la pandemia, tra cui Soberana 02, l’unico vaccino pediatrico per i bambini a partire dai due anni di età, un processo a cui ha partecipato il ricercatore italiano Fabrizio Chiodo.
Nonostante le difficoltà, Cuba continua a garantire il diritto alla salute per tutti i cubani.”
“Il lavoro dei medici cubani e la loro collaborazione all’estero si svolge nel rispetto dei principi di altruismo, umanesimo e solidarietà internazionale sanciti dall’articolo 16 della Costituzione di Cuba. È inoltre coerente con le linee guida delle Nazioni Unite sulla cooperazione sud-sud e triangolare.”
“La liceità dei servizi professionali forniti da Cuba all’estero non è solo sancita dalla legislazione nazionale, ma anche da strumenti giuridici internazionali come: la Carta delle Nazioni Unite, la Dichiarazione universale dei diritti umani, il Patto internazionale sui diritti economici e sociali e l’Accordo generale sul commercio dei servizi.”
“D’altra parte, negli strumenti giuridici sottoscritti con la Parte straniera, vengono concordate, come obbligo della controparte e come causa di risoluzione del rapporto tra le due parti in caso di inadempienza, le clausole relative alle condizioni di lavoro, di alloggio e di trasporto degli operatori sanitari, che sono adeguate e ottimali, con le garanzie necessarie per lo sviluppo e la sicurezza del professionista nella sua vita quotidiana.”
“È assolutamente falso che la libertà di movimento dei nostri medici sia limitata, che il loro diritto alla privacy sia leso, che le loro comunicazioni siano violate o che siano sotto sorveglianza da parte di funzionari governativi. Non ci sono restrizioni di movimento durante le missioni internazionali. Si adottano solo le misure di sicurezza individuali e collettive necessarie per la loro salvaguardia e protezione, in base alle caratteristiche della comunità in cui si trovano, proprio come fanno le organizzazioni e gli enti internazionali in occasione di missioni ufficiali di qualsiasi tipo, visto che, purtroppo, in diversi Paesi si sono verificati attentati alla vita dei medici e sequestri di personale cubano.”
“La selezione del personale sanitario cubano per partecipare alla fornitura di servizi sanitari che lo Stato e il governo cubano concordano con altri Stati, governi, organizzazioni e istituzioni straniere si basa sulla volontà libera, informata e consapevole degli operatori sanitari, che prestano i loro servizi in condizioni che garantiscono il rispetto della loro dignità e dei diritti fondamentali del lavoro, escludendo così qualsiasi tentativo di considerare il lavoro che svolgono come lavoro forzato.”
“Infine, in alcuni contratti di collaborazione medica retribuita con alcuni Paesi, una percentuale delle entrate viene utilizzata dal Ministero della Salute Pubblica di Cuba per sostenere la vasta rete sanitaria del Cuba, per acquistare forniture e farmaci per gli ospedali, per mantenere le strutture sanitarie e per sviluppare l’industria biotecnologica e farmaceutica, sempre al servizio del popolo cubano e del mondo.
Cuba non esporta armi, ma medici.”
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