Il Codacons al sindaco di Reggio Calabria Falcomatà: "Chieda alla Sorical di restituire i 14 milioni di euro versati in più dai cittadini" 

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images Il Codacons al sindaco di Reggio Calabria Falcomatà: "Chieda alla Sorical di restituire i 14 milioni di euro versati in più dai cittadini" 
Francesco Di Lieto

  04 aprile 2020 14:36

"Il sindaco di Reggio Calabria ha proposto la sospensione, per questo periodo di emergenza sanitaria, del pagamento del debito idropotabile accumulato nei confronti di SoRiCal. Non è tardata la risposta stizzita e, forse, un po' arrogante, da parte di SoRiCal: “i calabresi avranno acqua solo se i comuni ci pagheranno”, sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons. Che continua:
"Prima di Falcomatà, la sospensione era stata chiesta dal capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, anche se, in quel caso, la proposta era che fosse la Regione a corrispondere a SoRiCal quanto dovuto dai comuni. Evidentemente l’on. Bevacqua ha dimenticato che il socio privato di Sorical è interamente controllato dalla multinazionale francese Veolia. Ed allora sarebbe il caso di spiegarci perchè solo la Regione (socio al 53,50%) dovrebbe farsi carico del pagamento. Ma, in fondo, è sempre stato così: debiti pubblici e profitti privati"

"Da anni ci occupiamo della “storiaccia” delle tariffe applicate ai comuni calabresi"- sostiene Di Lieto. "Una vicenda che ha dell’incredibile.  Prima dell’affidamento della gestione degli acquedotti regionali a SoRiCal, la tariffa era determinata come un mero rimborso delle spese sostenute per assicurare il servizio di approvvigionamento idropotabile. Le tariffe applicate ai comuni calabresi erano tra le più basse d’Italia e non si è mai verificato che ad un comune venisse ridotta o “tagliata” la fornitura idrica per mancati pagamenti.

Dal 1° novembre 2004 la gestione fu affidata a SoRiCal e la tariffa, prevista nella legge “Galli”, doveva, in base alle normative vigenti, essere determinata dallo stato.
Invece le tariffe sono state (illegittimamente) decise dalla Regione e per alcuni anni addirittura da SoRiCal.
Non solo, anche quando la Corte Costituzionale - nel ritenere inammissibile un ricorso proposto dalla stessa Regione, che rivendicava la competenza a stabilire gli aumenti - ha ribadito la competenza esclusiva dello Stato, non è successo proprio nulla.
Un silenzio assordante. Evidentemente i Cittadini sono “mucche da mungere”.
Le tariffe calabresi, determinate in maniera illegittima, sono nettamente superiori a quelle che sarebbero scaturite dalla corretta applicazione delle normative vigenti.
Vogliamo rammentare al sindaco Falcomatà, che per il Comune di Reggio Calabria la somma illegittimamente fatturata, è di almeno 14 milioni di euro. 

Praticamente 80 euro per ogni abitante, neonati compresi.
Per quanto motivo - prosegue Di Lieto - facciamo una proposta al sindaco di Reggio Calabria: pretenda che venga effettuato, nel rispetto delle disposizioni vigenti, il ricalcolo delle tariffe idriche applicate e che la differenza venga restituita ai cittadini di Reggio Calabria.
Dimostri, concretamente, di essere al fianco dei suoi cittadini che, ribadiamo, hanno versato a SoRiCal ben 14 milioni di euro.

"Altro che sospensione sindaco. Si tratta di una vera e propria truffa, perpetrata nel silenzio generale e  grazie a complicità diffuse – conclude Di Lieto.
Confidiamo che Falcomatà, e tutti gli altri sindaci calabresi, vogliano leggere la sentenza nr. 246/2009 della Corte Costituzionale e decidere, finalmente, di tutelare i propri cittadini.
Siamo stanchi di amministratori supini dinnanzi l’arroganza di SoRiCal che, addirittura, si permette di minacciare: “avranno acqua solo se i Comuni ci pagheranno.
Senza gesti concreti, a tutela degli utenti, è inutile che continuino a balbettare questi novelli Don Abbondio. In fondo se il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare"


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