Il Codacons si scaglia contro il vergognoso decreto legislativo n. 103/2024, entrato in vigore ieri, emanato in attuazione della “legge annuale per il mercato e la concorrenza” approvata dall’allora Governo Draghi e intitolato “Semplificazione dei controlli sulle attività economiche”.
Mentre in tutta Italia si aggrava il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro e i lavoratori morti salgono a 469 nel primo semestre del 2024, in aumento del 4,2% rispetto al 2023, il decreto in questione azzera alcune sanzioni amministrative, prevede avvisi alle aziende in caso di controlli, e introduce una certificazione su base volontaria, rilasciata da enti privati – spiega il Codacons – In particolare l’art. 6 del decreto stabilisce che “Salvo che il fatto costituisca reato, per le violazioni per le quali è prevista l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria non superiore nel massimo a cinquemila euro, l’organo di controllo incaricato, nel caso in cui accerti, per la prima volta nell’arco di un quinquennio, l’esistenza di violazioni sanabili, diffida l’interessato a porre termine alla violazione, ad adempiere alle prescrizioni violate e a rimuovere le conseguenze dell’illecito amministrativo entro un termine non superiore a venti giorni dalla data della notificazione dell’atto di diffida“.
L’azienda che ottempera, pur avendo violato le disposizioni vigenti, non andrà incontro ad alcuna sanzione.
Altro punto critico è l’art. 5, che prevede che “l’amministrazione fornisce in formato elettronico, almeno dieci giorni prima del previsto accesso presso i locali dell’attività economica, l’elenco della documentazione necessaria alla verifica ispettiva”. Ossia i soggetti sottoposti a controllo saranno avvisati in largo anticipo, col rischio di vanificare il fine delle stesse ispezioni.
La norma stabilisce inoltre una certificazione che l’azienda può chiedere su base volontaria, ma a rilasciarla saranno enti privati pagati dagli stessi soggetti sottoposti a controlli.
“Il decreto rappresenta una vera e propria vergogna, e i nostri politici mentre a parole affermano di voler fare di tutto per ridurre i morti sul lavoro, nei fatti approvano leggi che vanno esattamente nella direzione opposta” – conclude il presidente Carlo Rienzi.
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