Il Codacons diffida il Comune di Catanzaro: "Fuori le determine di rimborso ai datori di lavoro nel periodo 2012-2017"

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Francesco Di Lieto (Codacons)
  07 aprile 2020 13:11

Il Codacons, Coordinamento di Associazioni per la Tutela dell’Ambiente e dei Diritti di Utenti e Consumatori, in persona del vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto,  al fine di verificare la trasparenza amministrativa nonché tutti i possibili condizionamenti subiti dall'attività consiliare, ha inoltrato un'Istanza di accesso al Comune di Catanzaro per ottenere “copia delle determine assunte da Codesto Ente non presenti sull'albo pretorio aventi ad oggetto i rimborsi sostenuti dall’Amministrazione comunale di Catanzaro in favore dei datori di lavoro dei Consiglieri comunali nel periodo 2012 - 2017”.

"Il Settore Personale e Organizzazione dell’Ente riscontrava l’istanza con comunicazione protocollo 22389 del 3 marzo 2020, evidenziando che “attesa l'onerosità della richiesta che comprende attività di ricerca su cinque anni solari, provvederà ad evadere la richiesta compatibilmente con la gravosa attività lavorativa istituzionale in corso”. Rappresentava, altresì, che, “Individuati gli atti procederà a comunicare ai soggetti giuridici coinvolti la partecipazione al procedimento di accesso, ai sensi dall'art.5 c. 5 e art.5-bis c.2 del DLgs 14 marzo 2013 n°33.”. Ad oggi nessuna disponibilità è stata fornita, in disprezzo delle previsioni normative", si legge nell'istanza dei consumatori presieduti da Di Lieto.

"Pertanto- continua il Codacons- si intima a codesto Ente di determinare il termine entro cui il procedimento deve concludersi o, se è stato determinato, di esserne messi a conoscenza segnalando che, ai sensi dell'articolo 2, comma 3, Legge 241/90, in assenza di determinazione, il termine sarà di 30 giorni, e si chiede che ai sensi dell'art. 8 della citata legge, venga comunicato l'Ufficio in cui si potrà
prendere visione degli atti. Si rammenta che, ai sensi dell'art. 16, Legge 86/1990, la risposta alla suesposta istanza deve pervenire nel termine di 30 giorni dalla ricezione della medesima. All’Ufficio di Procura, in caso di perdurante silenzio dell’Ente, si chiede di disporre tutti gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti esposti in narrativa, valutando tutti i profili di illiceità penale degli stessi e, conseguentemente, individuare i responsabili e procedere nei loro confronti. Si formula, fin d’ora, denuncia-querela qualora dagli accertamenti emergessero fatti-reato procedibili a querela di parte. Si chiede di essere avvisati ex art. 406 cpp in caso di richiesta di proroga delle indagini ed ex art. 408 cpp in caso di richiesta di archiviazione"

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