Il comitato stazione di Sala non ha dubbi.
"Nel corso dei numerosi incontri che abbiamo tenuto con esponenti politici di vario livello, ai quali ci siamo rivolti per perorare la causa della riattivazione della Stazione ferroviaria di Catanzaro Sala e dell’efficientamento dei collegamenti ferroviari del capoluogo di regione, ci siamo sempre resi conto - scrivono - che le decisioni sugli investimenti infrastrutturali sono legate al peso politico del territorio nonché alla sua caratura istituzionale, estensione territoriale e importanza demografica.
"In quest’ottica, siamo del parere che la necessità di creare - propongono - un nuovo grande Comune che inglobi per fusione quelli viciniori sia diventata improcrastinabile ed opportuna, considerato che anche i numerosi Sindaci dei Comuni dell’hinterland catanzarese, che hanno entusiasticamente appoggiato i progetti del Comitato pro Stazione di Sala, si sono dichiarati favorevoli a tale processo, ritenendolo l’unico in grado di fare ottenere alla vasta area centrale della Calabria il peso politico necessario per potere incidere ed orientare le scelte governative".
In Calabria non mancano esempi di fusioni di Comuni, la cui risultante è sempre stata la crescita, non solo demografica, ma anche economica ed infrastrutturale. Reggio Calabria, nel 1927 accorpò inizialmente 14 Comuni, che gravitavano nell’area dello Stretto e che divennero suoi quartieri, portando la sua popolazione in un sol giorno da circa 60.000 a oltre 120.000 abitanti. Nel 1968 nacque il Comune di Lamezia Terme di circa 53.000 abitanti – oggi ammontanti a oltre 65.000 - grazie alla fusione dei tre Comuni di Nicastro, Sambiase e Santa Eufemia Lamezia. Nel 2017 è nato il Comune di Casali del Manco in seguito alla fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta, con una popolazione di oltre 8.000 abitanti e una superficie che lo pone al settimo posto in ambito regionale. Nel 2018, infine, dalla fusione dei due omonimi Comuni, è stato istituito il nuovo Comune di Corigliano-Rossano che, con una popolazione di circa 78.000 abitanti, è diventata la terza città più popolosa della Calabria.
"Catanzaro, purtroppo, ingessata nell’immobilismo della sua classe politica - denunciano - che è propensa più ad occupare poltrone in organismi gestionali di comprensorio che a far crescere di importanza il Comune, non ha mai posto la questione della conurbazione se non in modo sporadico e fuggevole, quasi sempre come argomento da campagna elettorale. Questo è un handicap non indifferente perché, a nostro parere, se la città vuole progredire, deve necessariamente passare per la fase della fusione con i Comuni viciniori e inglobare nel suo territorio parte di quelli dell’hinterland, anche perché i Comuni interessati riconoscono alla città capoluogo di regione un ruolo di guida amministrativa. Per il Comitato, rilevata l’aperta disponibilità di quasi tutti i sindaci del circondario, tra i quali ricordiamo ad esempio Gimigliano, Albi, Taverna, Pentone e tanti altri come Borgia, Settingiano, Marcellinara, San Floro, Sellia, Simeri Crichi, Soverato, Tiriolo, ci sono le condizioni per far nascere la Città Metropolitana di Catanzaro con una popolazione di circa 150.000 abitanti, dotata di una struttura politico-amministrativa concentrata nel solo consiglio Metropolitano e nella Giunta Metropolitana, con alcune funzioni decentrate nelle delegazioni dei territori".
"Ciò consentirebbe - aggiungono - non solo di eliminare quelle storture urbanistiche come il rione Sant'Elia diviso fra Catanzaro e Pentone e rendere omogenee tutte quelle zone, in continuità di abitato con Catanzaro, ed appartenenti a comuni diversi (Roccelletta, Martelletto) ma di avere servizi più efficienti (trasporto pullman, spazzatura, servizi civili) e più economici".
"Se vogliono che la città di Catanzaro sia al passo con i tempi e non resti al palo nei confronti della altre realtà calabresi ed italiane, il sindaco ed i consiglieri devono avere il coraggio di superare se stessi e guardare oltre il presente, oltre la realtà quotidiana perché il tempo passa velocemente e Catanzaro - concludono - continua a procedere con lentezza".
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