È ormai nozione comune che l’informazione spesso, troppo spesso, sia asservita alle fazioni politiche e sia chiamata e fungere da cassa di risonanza per la propaganda elettorale.
In questi giorni ha avuto grande risalto sui media la prova di percorrenza effettuata lungo la tratta Catanzaro Sala-Catanzaro Lido della Metropolitana Leggera di Superficie di Catanzaro; prova che, stante le dichiarazioni rilasciate da chi ha disposto la prova e da chi l’ha effettuata, sarebbe propedeutica alla ormai prossima inaugurazione e messa in esercizio, entro la fine del 2025, di tutta l’opera ferroviaria, attesa ormai da oltre un decennio. Si tratta di una notizia che accogliamo con piacere, anche se ci viene da pensare che l’inaugurazione, più volte annunciata nel corso di questi ultimi anni, debba ancora necessariamente fare i conti con i tempi occorrenti per i collaudi statici, per quelli dinamici e di comando, nonché per il completamento di tutti i servizi annessi alle quattordici stazioni ferroviarie come la biglietteria automatica, i sistemi di sorveglianza, i parcheggi, le strade di accesso e di deflusso.
Un altro aspetto poco chiaro, riscontrato più volte nelle dichiarazioni rese sulla stampa da certa classe politica, è che spesso venga messo in relazione il servizio offerto dalla Metro con quello di Trenitalia.
Sgombrato il campo che si tratti di ignoranza - giacché chi non sa o tace oppure si informa - rimane in piedi soltanto l’ipotesi che si tratti di mala fede e di una fuorviante rappresentazione della realtà, di una cinica ricerca di consensi utilizzata da taluni politici i quali sostengono che la Metro di Catanzaro sarà collegatavelocemente con l’aeroporto, con la rete ferroviaria nazionale e con il “resto del mondo” quando, invece, è notorio che la Metro ha una valenza sociale e trasportistica limitata esclusivamenteall’interno dei confini del territorio comunale. E’ in tutta evidenza, infatti, contrariamente asserito dalla politica che qualsiasipasseggero della Metro, una volta sceso dal convoglio, non troverà nulla che lo colleghi “al resto del mondo” se non le solite linee obsolete che, ancora mentre scriviamo, sembra che sianooggetto di soli interventi di facciata come la Catanzaro Lido-Lamezia che passerà, sempre, per Nicastro e Sambiase, come storicamente avviene da oltre un secolo, con tempi di percorrenza e possibilità logistiche che rendono senz’altro più conveniente l’utilizzazione dell’auto propria.
A fronte di questi scenari che sono, da una parte, smodatamente entusiastici e, dall’altra, colpevolmente disinformati, la realtà può essere totalmente diversa da come la descrivono alcuni politici,anche quelli che si avvalgono del supporto di opportunistiche associazioni amatoriali ferroviarie che, con malcelata gioia, non hanno perso tempo nel dichiarare pubblicamente che la messa in servizio della Metro determinerà la fine delle rivendicazioni per lariapertura della Stazione ferroviaria di Catanzaro Sala.
Noi, invece, siamo ancora convinti che, proprio con il completamento dell’opera, potrebbero trovare nuovo slancio le opportunità di riapertura della Stazione di Catanzaro Sala, che rappresenta fatalmente l’unica e l’ultima chance per la nostra città di evitare l’isolamento cui è stata condannata. È per queste motivazioni che, ancora una volta, ci rivolgiamo ai nostri amministratori esortandoli a mettere in campo tutte le opportune iniziative volte a coinvolgere il management di Trenitalia affinchévaluti alcune ipotesi progettuali che di seguito riportiamo.
Riteniamo che sia utile, innanzitutto, sgombrare il campo daalcune errate informazioni che circolano sulla consistenza della Metro di Catanzaro, chiarendo in estrema sintesi che i lavori sono serviti per rinnovare e raddoppiare la vecchia tratta F.d.C. già esistente tra la stazione di Catanzaro Sala e la stazione di Catanzaro Lido (per complessivi 8 km circa - a doppio binario), per realizzare una nuova linea di collegamento (per circa 5 km a binario unico) tra la stazione di Dulcino e una nuova stazione in località Germaneto prossima a quella di Trenitalia, mentre la trattacomprensiva della cremagliera, tra le stazioni di Catanzaro-Via Milano e quella di Catanzaro Sala, è rimasta inalterata (3,1 km circa, a binario unico). La metro, quindi, corre su un doppio binario solo dalla Stazione di Catanzaro Sala (Stazione ex F.d.C) a Catanzaro Lido; ciò significa che il tracciato di tutta la metropolitana si sviluppa al 50% su binario unico mentre soltanto l’altro 50% si sviluppa su doppio binario (solo tra Lido e Sala).
In che modo, allora, ciò che per alcuni potrebbe rappresentare un ostacolo e recitare il de profundis per le speranze di riattivare la Stazione Urbana di Catanzaro Sala, può trasformarsi in opportunità? Le ipotesi progettuali sono sostanzialmente due:
In tutti i casi il costo delle opere di adeguamento sarebbe trascurabile rispetto ai vantaggi che avrebbe non solo la stessa Trenitalia, che si troverebbe il collegamento tra la vecchia stazione di Lido e quella dismessa di Sala sostanzialmente a costo zero, ma soprattutto per gli enormi benefici e le favorevoli ricadute economiche e sociali che trarrebbe la città di Catanzaro, finalmente libera dalla sua prigionia e dal suo isolamento ferroviario che la caratterizzano fra le città meno raggiungibili e più penalizzate d’Italia.
Claudio Ruga
Per il Comitato
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