di AURELIO FULCINITI
La parola “insostenibile” e l’assonanza ricorderanno ad alcuni il titolo di un celebre romanzo degli anni Ottanta, ma l’argomento – come si è già capito leggendo il resto del titolo – ruota sempre intorno a qualcosa di semplice ma al tempo stesso decisamente incomprensibile.
E qui lasciamo definitivamente il lato intellettuale per affrontare la dura analisi politica, diremmo “terra terra”, visto il partito di cui si parla.
Ed è lecito chiedersi: ma è davvero sufficiente togliere la parola “Nord” dal simbolo di un partito per farlo automaticamente diventare amico del Sud, amico della Calabria e dei calabresi? E in occasione delle prossime elezioni comunali, anche un partito spinto “dall’amore per Catanzaro”. Storicamente questo partito nasce e prolifera davvero contro tutto ciò a cui oggi dichiara vicinanza e persino “amore”. La nostra regione era fra le più insultate dai suoi militanti, insieme a tutte quelle meridionali, mentre la nostra città, ieri come oggi, veniva offesa e tirata in ballo in ogni caso negativo.
Oggi, politicamente o meno, ci si può fidare di questo cambio di atteggiamento? A pelle si può dire di no. Dal punto di vista politico, il vertice nazionale del partito è in gran parte sempre quello che anni fa voleva “spazzare via” – magari anche letteralmente – tutto il Meridione. Dunque, se la base ha messo qualche radice in Calabria e al Sud, il vertice ne rimane sempre lontano, come da tradizione. E se andiamo a sentire i militanti e i simpatizzanti del Nord, non hanno cambiato idea rispetto a noi: ci considerano un po’ meglio degli immigrati, ma la distanza è minima in questo senso. Magari avranno cambiato idea e noi non lo sappiamo, ma onestamente al momento non risultano segnali in senso positivo e contrario. E in più c’è un altro punto più espressamente legato all’analisi politica: se un partito appoggia un progetto “civico” e qualche altro partito della coalizione ne rimane fuori, ad elezioni avvenute cosa accadrà: si rientrerà nei ranghi della coalizione originaria ed il “civismo” con candidato a sindaco annesso sarà abbandonato al suo destino? È una possibilità, non scartabile e neppure lusinghiera.
E c’è poi un ultimo punto: questo “amore per Catanzaro” sarà condiviso da chi nella coalizione a livello nazionale – al di là di qualche parola di circostanza – ha martoriato negli ultimi anni e non solo il Capoluogo della Calabria, non ultimo con l’assurdo ed immeritato status di “Città Metropolitana” concesso dai partiti della coalizione a Reggio Calabria per puro interesse politico, a discapito del Capoluogo Catanzaro?
Per come stanno le cose, ci sono forti dubbi che l’atteggiamento attualmente possa cambiare. Ed è tutto, diciamolo, molto “insostenibile”.
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