Erano già operative ma 'classificate' in maniera poco definita. Il commissario ad acta Saverio Cotticelli e il sub-commissario Maria Crocco hanno firmato il decreto con cui vengono autorizzate "provvisoriamente" 3 Breast Unit in Calabria, una per ogni area del territorio regionale, per il trattamento del tumore alla mammella.
A contarle sarebbero 4, perché per l'area centrale ha sia quella di Senologia del Pugliese (la più performante e già in fase avanzata di accreditamento Eusoma) oltre a quella di Chirurgia Generale-Alta Specializzazione di Senologia di Mater Domini (succeduta dopo il fallimento di Fondazione Campanella). In ogni caso, il Dca prescrive come "nelle more del processo di unificazione delle due Aziende, la possibilità di utilizzare le due equipe chirurgiche, anche separatamente, nelle rispettive sedi, fermo restando l'obbligo di agire ·nel contesto di una unica equipe multidisciplinare che formalmente prenda in carico la paziente, con obbligo di inserimento nella cartella clinica di ogni paziente, dei verbali propri di ciascuna valutazione". Anche per questo sono conteggiate come unica Breast unit. Poi c'è quella della Senologia dell'Annunziata di Cosenza e infine quella incardinata in Chirurgia al Gom di Reggio Calabria. Anche se in quest'ultimo caso, persiste "la riserva di valutare il volume finale ed il trend dei volumi di attività prodotti, entro la fine del 2020 al fine di confermare o revocare tale autorizzazione provvisoria". Questo perché i volumi dell'ospedale reggino sono ancora bassi (vedi tabella). Ancora lontani da quelli suggeriti dalle linee guida (Eusoma) che prevedono 130-135 interventi chirurgici all'anno. Invece la soglia per riconoscere il nodo della Rete oncologica è fissato in 135 interventi chirurgici di tumori primari. Per poter operare le pazienti però per tutti quanti è obbligatoria "la possibilità di esecuzione della valutazione del linfonodo sentinella".
Prima di partire le aziende coinvolte dovranno comunicare, entro un mese, la "composizione del gruppo multidisciplinare, i percorsi seguiti, l'uso sistematico della tecnica relativa al linfonodo sentinella, il numero di tali procedure, il numero di valutazioni multidisciplinari effettuate che risultino da atti formali e rilevabili dalle cartelle cliniche, nonché la percentuale di casi esaminati rispetto al totale delle pazienti trattate".
L'autorizzazione provvisoria delle 3 Breast unit calabresi è previsto nell'ambito dall'aggiornamento della Rete oncologica. (g.r.)
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