Il commissario Longo rassicura: "Non lascio". Ma ammette: "Ci sono criticità, ma la mia struttura verrà dotata delle risorse necessarie"

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images Il commissario Longo rassicura: "Non lascio". Ma ammette: "Ci sono criticità, ma la mia struttura verrà dotata delle risorse necessarie"

  15 febbraio 2021 22:27

Il commissario ad acta Guido Longo rassicura: "Non ho mai pensato di gettare la spugna e di lasciare il mio incarico: resterò al mio posto fino alla fine del mandato governativo". "Di criticità – aggiunge – ce ne sono in abbondanza, ma le ho accettate nel momento stesso in cui ho deciso di assumere questo incarico. Sono certo che, dopo questo difficile periodo di transizione, contrassegnato, peraltro, dall’assenza di un Governo nazionale nel pieno delle sue funzioni, la struttura commissariale che ho l’onore di guidare verrà dotata di tutte le risorse necessarie per il suo funzionamento. Servirà del tempo, ma ritengo che – anche grazie alla collaborazione del presidente Spirlì e della Giunta regionale  – riusciremo a migliorare tutto il sistema".

L'uscita pubblica dell'ex prefetto di Vibo Valentia arriva dopo che lo stesso commissario ad acta aveva firmato un decreto in cui lamentava le carenze di personale del dipartimento Tutela della Salute e la mancata fornitura del supporto previsto dal Decreto Calabria 2 (LEGGI QUI L'ANTEPRIMA DE LA NUOVA CALABRIA). 

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Molto energicamente il presidente facente funzioni Nino Spirlì: "È arrivato il momento di dire basta alle solite speculazioni giornalistiche secondo le quali il sottoscritto e il commissario ad acta della Sanità, Guido Longo, saremmo in lotta permanente. Non è così e i fatti lo dimostrano". "I soliti avvelenatori di pozzi - continua il presidente - proseguono nel deleterio esercizio di mistificare la realtà delle cose, fino al punto di postulare inesistenti contrasti con il commissario. È solo il caso di ricordare che, non più tardi di un mese fa, la Giunta regionale, su mia proposta, ha messo a disposizione di Longo un intero dipartimento, laddove il Decreto Calabria imponeva la messa in disponibilità di soli 25 dipendenti. Basta solo questa decisione - del tutto inedita, in Calabria - per far crollare tutti i falsi retroscena di queste ultime settimane".

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Piccola annotazione, mai è stato messo in dubbio lo spirito di collaborazione fra Longo e Spirlì, peccato però che il commissario nel decreto n. 26 del 12 febbraio, quindi in un atto ufficiale, proprio sulla delibera di 'messa a disposizione del dipartimento' tanto difesa da Spirlì, abbia scritto: "rilevato che la suddetta Deliberazione, per le motivazioni di seguito esplicitate, non risponde adeguatamente alle esigenze di supporto della struttura commissariale, atteso che il Dipartimento Tutela della Salute, Servizi Sociali e Socio Sanitari presenta tuttora una grave carenza di risorse umane". Non a caso Longo nella dichiarazione parla al futuro. In questo momento, non ci sono le unità di supporto di Agenas (i profili individuati dall'agenzia sono ritenuti non del tutto idonei, ma non è colpa della Regione) e nemmeno la struttura commissariale con le 25 unità previste dal Decreto Calabria 2 (questa volta la responsabilità è della Cittadella). Lo stesso commissario, questa volta in una nota interna di una decina di giorni addietro, aveva richiesto l'attivazione dell'istituto dell'interpello rivolta al personale delle aziende del servizio sanitario regionale (LEGGI QUI), proprio perché non solo la delibera della Giunta Spirlì non aveva soddisfatto le richieste di Longo ma anche perché in Regione non si trovano figure interessate a fare parte della struttura commissariale. La misura è una delle principali novità della nuova versione del Decreto Calabria, tant'è che in caso di inadempienza della Regione, lo stesso Longo può avvertire il Consiglio dei ministri e dare un termine di 30 giorni per adempiere. Nel caso ancora non si risolva il problema, addirittura può attivare i poteri sostitutivi. Non certo un giochetto di 'messa a disposizione'.  (g.r.)

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