di ANNA TRAPASSO
Dodò fu ucciso "per errore" da una pallottola vagante mentre giocava a calcetto col papà, come ogni giovedì, quasi 12 anni fa a Crotone. La sua storia ancora oggi fa rabbrividire: una storia di disperazione e di dolore che mai potrà essere cancellata dalla memoria collettiva.
A ricordarlo oggi, nella giornata dedicata alle vittime innocenti di mafia, anche la trasmissione "A sua immagine" su Rai 1. Condotto da Lorena Bianchetti, il programma propone settimanalmente storie di devozione, sofferenza, gioia, degli uomini e delle donne che hanno cambiato il mondo, dei Santi e degli emarginati.
In collegamento i genitori del piccolo, Francesca e Giovani Gabriele, hanno raccontato la storia di quel bambino così dolce, così vivace, barbaramente ucciso da un proiettile destinato ad un affiliato della ndrangheta, mentre giocava con gli amici e col papà.
Nel ricordo della mamma, "Dodò era un bambino solare, che amava lo sport, la scuola, la famiglia: amava la vita". Nelle parole ancora la cronaca di quelle ore orribili "Abbiamo sentito degli spari ma mai avrei potuto immaginare sparassero in un campetto di calcio" e dei successivi mesi, in cui DOdò, dopo un delicato intervento presso l'Ospedale Pugliese di Catanzaro dove fu subito trasferito, rimase in coma farmacologico: "Furono 85 giorni di preghiera -dice il papà- tre mesi di speranza, in cui speravamo in un miracolo. Il miracolo non è accaduto ma nonostante tutto non abbiamo mai perso la fede", aggiunge la mamma.
Fondamentale nella storia della famiglia Gabriele, l'incontro con Don Luigi Ciotti, presente anche oggi in trasmissione.
"Don Luigi Ciotti ha il carisma di un vero trascinatore, anche se stai male lui riesce a tirarti su e farti capire che dopo il buio c'è la luce", dice mamma Francesca. Anche grazie a Don Luigi Ciotti e all'Associazione "Libera" la famiglia del piccolo Dodò ha subito intrapreso la strada della condivisione, della diffusione della propria storia in forza di una grande speranza, un percorso che possa trasformare il loro dolore in impegno.
Hanno così creato l'Associazione Dodò che ogni anno, il 17 ottobre, organizza a Crotone la Giornata della legalità “Buon compleanno Dodò”. Ma non solo. La famiglia Gabriele è impegnata in una grande opera di divulgazione e di lotta alle mafie nelle scuole, nelle associazioni, nelle carceri.
"Da quel momento ci dedichiamo a parlare con i ragazzi, raccontare la nostra che è una storia triste ma insegna a stare lontani dalla mafia, a non farsi male da soli", dice papà Giovanni. "Sono incontri che facciamo con dolore -aggiunge Francesca- ma quei ragazzi un giorno realizzeranno i propri sogni ed è come se realizzassero i sogni di Dodò".
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