di FRANCESCO IULIANO
Era il 24 marzo di 200 anni fa quando tre giovani carbonari calabresi Giacinto De Jesse, Francesco Monaco e Luigi Pascali, al termine di un processo farsa, furono condannati alla pena capitale, vittime della repressione borbonica seguita ai moti liberali dei primi anni ‘20 dell’Ottocento.
Due dei tre furono impiccati a Porta di Mare mentre Francesco Monaco, originario di Dipignano, nel cosentino, venne ghigliottinato fuori la Porta di Terra, attuale piazza Matteotti.
Una ricorrenza che l’Amministrazione comunale di Catanzaro ha voluto ricordare questa mattina con un incontro allestito negli spazi espositivi del Complesso Monumentale San Giovanni, al quale hanno partecipato il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, di Dipignano, Gaetano Sorcale, gli assessori Donatella Monteverdi ed Aldo Casalinuovo rispettivamente alla Cultura ed ai Servizi Demografici, lo storico Salvatore Bullotta e lo studioso Mario Saccà, componente della commissione Toponomastica del Comune di Catanzaro.
“Quella di oggi - ha detto Nicola Fiorita - è un’ iniziativa voluta dall’assessore alla Cultura che considero importante sotto due profili: il primo quello della memoria con la riappropriazione della propria storia. Anche Catanzaro ha i suoi eroi. Giovani che si sono battuti per difendere l'idea di libertà, di giustizia sociale. Con il secondo profilo voglio sottolineare come quei giovani hanno sacrificato la loro vita non soltanto per un'idea di libertà ma anche per un’unità di Patria. Un sogno chiamato Italia che non era semplicemente un'espressione geografica o un paese da costruire con valori di uguaglianza di progresso che oggi, a causa di egoismi di una parte del Paese si vogliono mettere in discussione”.
Un’iniziativa, nelle intenzioni degli organizzatori, dunque, che acquisisce un significato particolare, nella promozione dei valori di libertà, coesione e partecipazione che richiamano il nostro Risorgimento, specie in un momento nel quale l’Unità nazionale è messa a dura prova dal dibattito sull’autonomia differenziata.
“Ai ragazzi - ha detto Salvatore Bulotta - vogliamo trasmettere il valore della libertà perché questi ragazzi erano, prima ancora, dei sognatori di un’unità d’Italia, sognatori di libertà nella lotta contro la tirannia della monarchia borbonica. Giovani che sono passati alla storia come i precursori delle lotte risorgimentali dei decenni successivi”.
Per il sindaco di Dipignano, Gaetano Sorcale “quella di oggi è una giornata importante perché ricordiamo un nostro concittadino dipignanese e due giovani catanzaresi morti per fare l’Italia anche se oggi giorno c’è qualcuno che, parlando di autonomia differenziata, ci vuole spingere alla divisione piuttosto che all’unità”.
Al termine dell’incontro sono state inaugurate due paline commemorative nei luoghi delle esecuzioni del 1823. E’ seguito un omaggio conclusivo nel Cimitero Urbano di Catanzaro dove è seppellito Luigi Pascali.
Tra i racconti anche una curiosità: il giovane Giacinto De Jesse venne arrestato a Catanzaro nel giardino della sua residenza - oggi via Scalfaro attuale residenza del giornalista Filippo Veltri -, e ricordato con una targa sistemata su una parete.
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