Il Comune incontra Terzo Settore e CSV, Iemma: "Procediamo all'insegna della partecipazione per una città accogliente e inclusiva"

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  06 aprile 2024 10:15

Il PSC di Catanzaro prosegue il suo percorso all’insegna della “partecipazione”, adottata come metodo dalla vice sindaca con delega alla pianificazione territoriale, Giusy Iemma. Quest’ultima ha incontrato di recente Rosario Bressi, portavoce del forum del Terzo Settore e Guglielmo Merazzi, presidente del CSV Calabria, che le hanno illustrato un documento contenente le linee di indirizzo elaborate con l’Università di Catanzaro - corso di laurea in Sociologia, cattedra di Progettazione Sociale e l’associazione Diagonal APS.

L’elaborato rappresenta un momento importante che testimonia come l’interlocuzione tra l’Amministrazione Comunale e il mondo del Terzo Settore possa essere foriera di un rapporto sempre più stretto sulle tematiche che riguardano i beni comuni e nell’interesse pubblico delle comunità.

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Il documento esprime dunque il contributo al processo di elaborazione del Piano Strutturale Comunale dal titolo "Ridisegnare la Città", con l'obiettivo di integrare le decisioni urbanistiche con la sostenibilità sociale. Gli attori mirano cioè a promuovere uno sviluppo urbano equo, inclusivo e partecipativo, considerando l'impatto sociale delle azioni di riorganizzazione del territorio. Si sottolinea altresì l'importanza di valutare non solo gli aspetti economici e ambientali, ma anche le conseguenze sociali delle decisioni urbanistiche per favorire la coesione sociale e il benessere della comunità.

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Al termine dell’incontro, Iemma si è detta “particolarmente soddisfatta” perché “disegnare un territorio che alla fine sia il più possibile accogliente e inclusivo significa entrare in relazione costruttiva e propositiva con tutti gli attori che, su quello stesso territorio, operano. Una relazione continua – ha aggiunto – perché è solo così che uno strumento urbanistico può partire dalle risorse esistenti, tutelarle e valorizzarle avendo come obiettivo la crescita e lo sviluppo della comunità nel suo insieme. Non è un caso, infatti, che il PSC cammini all’insegna del confronto. Ne abbiamo fatto un metodo e fin qui restiamo convinti della bontà di questa scelta”.

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