"Il comunismo visto da Padre Pio e Pio XII". La riflessione di Peppino Bisantis

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Peppino Bisantis
  30 aprile 2021 19:29

di PEPPINO BISANTIS

Il comunismo visto da Padre Pio e Pio XII .                                       

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13 e14 Ottobre-1920 una tragica vicenda di sangue e di Miseria sconvolse San Giovanni Rotondo. Un popolo sano, con sani principi morali e religiosi, con un tasso trascurabile di criminalità il Paese, passava per sanguinario e violento. voleva lavoro e un po' di riposo. I due schieramenti politici che si contendevano il governo del paese erano: il Partito Popolare e il Partito Socialista. il primo difendeva gli interessi dei galantuomini, il secondo quello dei poveri. La votazione del 3 Ottobre diede la vittoria ai socialisti, gli avversari non si dettero pace.

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La Bandiera Rossa sul balcone del Municipio provocò una reazione durissima da parte degli avversari. Padre Pio fu informato di quanto stava accadendo. Avrebbe voluto accorrere per calmare l'animo dei più scalmanati di ambedue gli schieramenti, ma dopo le Stimmate, era praticamente relegato in Convento. Mandò Francesco Morcaldi, un giovane che già si faceva apprezzare per la bontà e l'equilibrio, e lo supplicò di calmare gli animi. Morcaldi parlò con i responsabili socialisti senza riuscire nell'intento. Non si sa se avvicinò anche i responsabili della parte opposta. I preti vista la situazione furono costretti ad andarsene a Foggia. Alle 10 del 14 Ottobre un corteo di 600 socialisti, uomini e donne con il Sindaco designato e i Consiglieri eletti, fecero due volte il giro del paese. Cantavano inni rivoluzionari e agitavano bandiere rosse. Il corteo si fermò in Piazza dei Martiri proseguendo poi verso il Municipio dove trovarono un massiccio sbarramento di carabinieri e soldati con i fucili puntati, i quali però non poterono reprimere la carneficina che nacque da un’invettiva lanciata da qualche sconsiderato, verso i socialisti. Fu un massacro si contarono 14 morti tra cui tre donne (una incinta) e un carabiniere; oltre a una trentina di feriti. Questi fatti segnarono una svolta nell'apostolato di Padre Pio. Fu allora che balenò l'idea di Un Ospedale facendo si che San Giovanni Rotondo non fosse più un covo di sanguinari e violenti, ma una terra di redenzione.

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Il 2 Marzo 1939 in una Capitale minacciata dai belligeranti, il Cardinale Eugenio Pacelli fu eletto Papa col nome di Pio XII, il quale considerava Padre Pio la salvezza dell'Italia: l'eletto del Signore che con la sua presenza costituiva una grande barriera contro le forze del male organizzate a umiliare la dignità dell'uomo e a minare le fondamenta stesse della Chiesa. Premurò di comandare alla Curia di lasciare in pace Padre Pio al quale chiese sollecite preghiere per la salvezza del Mondo cristiano minacciato dal comunismo marxsista. 

La Stampa diffondeva le guarigioni e le conversioni di personaggi famosi che avvenivano a San Giovanni Rotondo in quel momento politico. Si convertirono Italia Betti, la pasionaria rossa dell'Emilia, l'attivista comunista Cesare Rosatelli di Velletri, il comunista francese Michel Boyer eroe della resistenza del suo paese; Eliseo Silvestri capo comunista locale e altri comunisti sangiovannesi che avevano governato per tanti anni la città ingiuriando pubblicamente il Padre. Artisti come Beniamino Gigli, Gino Bechi, Francesco Messina, Carlo Campanini, Macario, Tino Scotti, Mario Riva, Aldo Fabrizi, Franco Scandurra, lo scrittore Pitigrilli.

La lotta al comunismo, rivisto nello spirito del Papa Pio XII e di Padre Pio, come una teoria satanica negatrice di Dio e della Sua creatura prediletta, l'uomo. La sua partecipazione alla lotta politica era discreta, smussata dalle consuete asprezze, priva degli artigli della materialità. Nella battaglia elettorale del 1948? “La Chiesa e la Patria sono in pericolo!...”ci ripeteva ogni giorno il Padre e ci esortava a lavorare per la gloria di Dio. Il più grande propagandista era lui: in cella, nei corridoi in confessionale ricordava a tutti questo grande dovere. Al Santo Padre, Pio XII, assicurò in nome di Dio, la vittoria, ma a noi diceva solo e sempre: “solo se lavorate vinceremo”.

La mattina delle elezioni scese in paese per dare il voto. I candidati comunisti, novelli farisei mormoravano: “Eccolo, è arrivato...è arrivato presto per rubarci i voti, per romperci le uova nel paniere”. Reiteratamente ad uomini politici e non solo a loro Ripeteva che, con questi governi del centrosinistra finiremo col mangiare pane e cavoli. E sull'andamento sociale, ha previsto, per la generazione dei nostri figli, “che non avranno lacrime per piangere gli errori dei padri”. Che significa? Che le spinte sociali, conseguenti alla povertà o negatività delle loro idee in corso, provocando la distruzione di tutti i valori religiosi, morali, sociali e politici, ci daranno una società umanamente disintegrata. La quale, già, non sta offrendo lacrime per gli eredi dei nostri errori. Padre Mariano da Santacroce che visse accanto a Padre Pio per oltre 10 anni, lo udì dire che per i politici responsabili dell'attuale rovinoso andamento, ha profetizzato una fine “veramente impressionante”. Questi hanno supportato a che oggi le filosofie, le ideologie, l'emanazione della cultura ateo-marxista occupino ogni spazio, ogni derivazione della cultura: arte, letteratura, economia, politica, istruzione, informazione mass-media.

Poetando tormento anche nell'area della cristianità, della società, e dell'umanità. Si è disciplinato, molte volte con i sindacati e rappresentanti, il modo di come affluire nei vari luoghi necessari come Ospedali, Uffici postali, banche e quant'altro sono di utilità al cittadino. Per quanto riguarda le Chiese, si è deciso d'autorità senza interpellare nessuno, pur sapendo che nelle stesse condizioni e conduzioni, tutti noi credenti eravamo disponibili a disciplinare l'ordine di entrata e uscita dal Sacro luogo!

Questo governo Ateo- marxsita ha dato il "La" alla strategia che propose Gramsci di portare alla estinzione del Cristianesimo e alla sua sostituzione con la filosofia della prassi che era e rimane tanto a cuore al PCI di allora e al PD di oggi. Il pericolo è imminente !!! ma a noi credenti ci conforta quanto Padre Pio ebbe a dire la sera del 10 Agosto 1955 al Presidente della Camera Onorevole Giovanni Leone che con altre personalità politiche e la moglie erano andati a trovarlo.

Dopo che Padre Pio parlò con accuratezza dell'Italia, del modo di governarla ispirandosi al Cristianesimo pronunciò un duro giudizio nei confronti dei democristiani responsabili di una condotta... “pieghevole verso il comunismo, che così risultava alimentato e irrobustito. Mi auguro che vi venga buona, ma non lo meritate. Un solo merito abbiamo: che il Signore o la Madonna vegliano sull'Italia, perchè c'è qui' il Vicario di Cristo. Siatene grati al Signore e venerate chi è Gesu' sulla Terra! Questa è l'unica forza per la nostra sicurezza “. Deprecando quel miscuglio ideologico-politico che sarebbe stato chiamato consociativismo e che avrebbe portato, alla progressiva laicizzazione della società, in particolare della famiglia, dal diffondersi di una visione materialistica della vita, sul piano amministrativo a governi daffare e, su quello morale, all'indifferenza per i reali problemi del Paese". SECONDA E ULTIMA PARTE

*Presidente Associazione C.A.S.I.S. Catanzaro

PRIMA PARTE: La storia della democrazia italiana. La riflessione di Peppino Bisantis

 

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