Il Consiglio regionale rinvia la legge sull'estensione del 30% delle concessioni degli stabilimenti balneari

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Il Tricolore sventola sulla spiaggia di Calalonga

Filippo Mancuso: "Un aiuto per le imprese per fronteggiare le penalizzazioni per le misure anti-contagio da adottare". L'Aula decide di rinviare anche se c'è un problema di tempi

  26 maggio 2020 22:07

Rimandata. Il Consiglio regionale ha deciso di non discutere la proposta di legge, firmata da Giovanni Arruzzolo (Fi) e relazionata da Filippo Mancuso (Lega), che poteva dare una agevolazione agli stabilimenti balneari. I proponenti hanno spiegato che si tratta di un intervento che consente di aumentare fino ad un massimo del 30%, fronte mare, dello spazio della concessione demaniale. “Una misura a favore delle imprese”, ha spiegato Mancuso necessaria a fronteggiare le limitazioni dovute alle norme sul distanziamento anti-contagio stabilite a livello nazionale e dalla Conferenza delle Regioni.

Leggendo il provvedimento, la misura si applica per il solo 2020 per i comuni dotati di Piano Spiagge. L’incremento di spazio potrà essere utilizzato per installare ombrelloni e sdraio. Dal dibattito nato in aula, è sembrato essere favorevole il consigliere regionale di Iric, Graziano Di Natale (che aveva presentato una mozione dello stesso tenore), mentre qualche perplessità è stata posta da Bevacqua (Pd) e da Raffaele Sainato (FdI). Quest'ultimo ha chiesto come contemperare le esigenze di chi comunque vuole fruire della spiaggia libera.

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Dopo la riunione dei capigruppo si è deciso di rinviare la discussione. Il presidente dell’Assemblea, Domenico Tallini, ha detto di impegnarsi “a costituire nel più breve tempo possibile le Commissioni anche al fine di poter trattare il tema” ed ha aggiunto, riferendosi a Mancuso, di valutare se il provvedimento possa trovare spazio in una ordinanza del presidente. Un rinvio che non è piaciuto al consigliere della Lega che ha fatto notare come la perdita di tempo potrebbe vanificare l’iniziativa perché i comuni devono preparare la documentazione e si rischia così di arrivare “lunghi” rispetto all’installazione degli stabilimenti balneari che partirà a giorni.

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