di ENZO COSENTINO
Non sto in costante “odore” di ciò che dicono - spesso mentendo - i soloni della politica locale. Un limite, questo, forse, che mi ha fatto sfuggire un particolare in occasione dei tanti messaggi augurali, esternati pubblicamente da ogni parte della Regione, per la promozione del Catanzaro in serie B. Qual è il particolare sfuggitomi e segnalatomi? Non ho letto -perché non pervenuto - gli auguri del massimo esponente istituzionale calabrese (il presidente, on. Roberto Occhiuto) per l’evento che rilancia in una categoria superiore la squadra giallorossa. La squadra della Capitale della Calabria! Vale a dire il Catanzaro che, nei gloriosi tempi andati, è stato una “bandiera senza strappi” di tutta la Calabria.
Siamo signori e buonisti e, dunque, non facciamocene un cruccio. Hanno più valore e sentimento gli auguri arrivati da tante persone sparse per il mondo e in tanti paesini calabresi che il Catanzaro lo amano o hanno imparato ad amarlo dai lori familiari più datati anagraficamente e che hanno indelebile la festa della prima promozione in A. Una promozione che ha esaltato la Calabria sportiva.
Se il ritorno del Catanzaro in serie B (propedeutico ad un altro di livello ancora più alto) a qualcuno fa prudere ... qualcosa, freghiamocene.
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