di ENZO COSENTINO
Quante storie – tante bellissime - avrebbe potuto raccontare il secolare pino dello Stadio “Militare” ed oggi “Nicola Ceravolo” di Catanzaro. Sole se avesse avuto la parola. E’ stato testimone delle grandi avventure del Catanzaro. All’interno del suo alto tronco ha registrato grida e urla di gioia immensa della meravigliosa tifoseria giallorossa. Anche quelle di imprecazione che non sono mai mancate. E la sua ombra riparatrice ha protetto tante generazioni di tifosi.
Un testimone silenzioso ma anche un gigantesco totem. E perché no, anche qualche scazzottatura fra tifosi non sempre d’accordo quando c’era da gridare contro la squadra giallorossa, contro qualche giocatore per un gol mancato. Il secolare pino”, coinvolto dall’entusiasmo dei frequentatori assidui della “curva oggi dedicata al giovane Massimo Capraro supertifoso doc del Catanzaro, faceva sentire la sua presenza con il movimento impetuoso e rumoroso delle sue alte e nutrite frondi sempre verdio sbattute dall’immancabile vento di Catanzaro. Si è ammalato – dicono gli esperti- senza rimedio. Sarà vero?
Il Comune ha decretato la sua morte e conseguente abbattimento. Il maestoso Pino sicuramente se ne è andato con un grande cruccio: non aver potuto assistere il giorno che sarà ad un ennesima promozione del Catanzaro in serie A. Addio secolare Pino i tifosi della curva ovest del “Nicola Ceravolo” e non solo loro ti ricorderanno. Fai parte anche tu della storia del Catanzaro.
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