di ENZO COSENTINO
Che “legnata”! L’umiliazione inflitta dal Parma al Catanzaro è troppo lacerante. Meritata, comunque! Ma non smonterà la grande passione della tifoseria giallorossa. Ha sostenuto le “aquile” sino alla fine. La sconfitta poteva anche stare nei pronostici. Ma non nella dimensione e nella facilità con cui gli emiliani l’hanno ottenuta. Il Catanzaro dopo il primo gol si è sgonfiato come un palloncino pieno d’aria. Debolezza psicologica. Idee annebbiate. Nessun processo, per carità! Il campionato di B è lungo, difficile nella gestione tecnica. Un particolare evidenziamolo: senza due parate miracolo di Fulignati la scoppola sarebbe stata più sonora.
In campo, dunque, poco spettacolo di gioco giallorosso. Il bello del triste pomeriggio le scene sugli spalti tinti dal mitico bicolore.
Un pomeriggio da dimenticare. Almeno il gol della bandiera. Niente. E dire che la prima occasione di giornata è stata tutta delle aquile con Biasci. Questione di millimetri.
Parma grande nella qualità del gioco. Ma quel fallo cattivo su Sitm, di Zagaritis, a partita già decisa, butta un ombra sullo stile. Un arbitro più fiscale avrebbe alzato il cartellino rosso. Partita storta dall’inizio alla fine. Capitolo chiuso e di nuovo sguardo dritto sulla prossima. Per Vivarini e compagni il lavoro di recupero in settimana sarà tanto.
Facciamo finta che questa sconfitta sia stato un brutto sogno. Quello bello di poter mettere alle corde il Parma, già capolista, è morto nel giro di novanta minuti.
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