Il corsivo giallorosso. Giallorossi "caldi" in una serata fredda, al "Ceravolo va tutto liscio

di ENZO COSENTINO

Giallorossi di parola! In campo tra freddo e terreno scivoloso si sono riscaldati subito correndo. Con la testa alta per rispettare le consegne del mister. Vivarini dixit.  Nove minuti e Vandeputte fa uno. L’entusiasmo sugli spalti del “Ceravolo” va a mille. Nocchi si riscalda le mani da solo, il Latina non si dispera  fa la sua partita e frena le scorribande giallorosse. Tutte piacevoli e scorrevoli ma gli altri gol per “vivere tranquilli” il seguito dalla gara non arrivano. Mancava la suspense. Qualche diavoletto fa il suo scherzetto - è Carnevale - e gli ospiti beffano le “aquile” (diciamolo subito: nessuna colpa imputabile a Nocchi).

Un pari bugiardo, non rispecchia l’andamento del gioco.  Calma e sangue…freddo. Vivarini è silenzioso perché fiducioso.  Fiducia ripagata: la squadra mette il turbo nel finale di primo tempo e Wazquez indovina il tiro da eurogol per il nuovo vantaggio. Wazquez domina la scena e le aquile continuano  far gioco. Ma non è tutta e sempre vita facile. Tutto per tutto è il motto del Latina che torna in campo per la ripresa. Giallorossi con il centimetro però gli prendono le misure e la costringono solo sporadiche incurisoni.

Partita difficile ma mai nervosa. Lo spettacolo piace, il tatticismo non mortifica il gioco. L’arbitro ha buona vista e trova sempre il piazzamento per veder tutto. Anche il fallo di un difensore laziale da fischio e indice sul dischetto. Che tranquillità quella di Wazquez che deve batterlo. Premio per tutti: il pallone va nel sacco del Latina e il tre a uno è fine gara. Il Latina non insegue un ribaltamento. C’è troppo divario di condizione. Giallorossi tranquilli vorrebbero ritornare negli spogliatoi con il paniere pieno. Altri gol non ne arrivano. Tre punti strameritati, sudati.

Al “Ceravolo” non ha fatto freddo il calore lo hanno sentito tutti: spettatori, giocatori, tecnico giallorossi. E vai, le aquile hanno imparato a volare.

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