di ENZO COSENTINO
E no, così non va! In casa, se vuoi andare lontano e stare al passo di primato, le partite le devi gestire ancor meglio e vincerle. Per vincerle ci vogliono i gol. Per fare i gol ci vogliono gli attaccanti. Contro il Catania queste qualità i giallorossi non le hanno esposte in vetrina al “Ceravolo”. Che le abbiano dimenticate nello spogliatoio? Probabile.
Però, c’è un però, il Catanzaro la sua onesta partita l’ha fatta e il punticino, magro quanto uno stecchino, li ricompensa. Si, a metà. Nulla da eccepire sul gol dei siciliani su calcio piazzato. Bello e gustoso come un cannolo. Un merito dei giallorossi bucati a freddo -dopo soltanto 10 minuti- non li ha fatto cadere in depressione. A mister Calabro sarà salita la pressione, ha gridato e sgridato e solo al triplice fischio ritroverà “calma e sangue freddo”.
Che sofferenza per gli spettatori presenti sugli spalti sino all’episodio del 21° che ha risollevato il morale. Quell’indice del direttore di gara puntato sul dischetto nell’area catanese una autentica manna. I siciliani hanno tentano di fare la manfrina con l’arbitro: “il fallo c’è ma è fuori area.” Protestano tanto per protestare. Il dito è rimasto puntano sul dischetto. Rigore importante guai a sciuparla la irrepetibile occasione. Calma e sangue freddo. Carlini piazza sul puntino bianco la sfera e far esultare di gioia il “Ceravolo” come se invece di due mila spettatori ve ne fossero almeno cinquemila. Massimiliano non perdona e la gara torna in parità e finisce la. Niente di importante, nessun gran finale ma un autentico tira e molla fra due squadre “differenti”. Nel secondo tempo la musica è stata sempre la stessa.
Quanto ad emozioni o azioni da strozzare in gola l’urlo “gol” niente di importante. Il Catanzaro, il suo assetto tattico, il rendimento collettivo vanno “assolti”. Salomonicamente: non si poteva fare di più. Rimedi immediati? Questi si che vanno studiati. E la cima dell’ “Everest” si guarda ma non si tocca. Ma la scalata continua se necessita trovare qualche altro scalatore con scarponi buoni. Da gol. Giallorossi messi al prova da un Catania duttile ma non malleabile che il suo punticino lo ha lavorato e quindi guadagnato. I giallorossi? Domanda senza risposta questa volta.
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