Il corsivo giallorosso, il Catanzaro: magico, meraviglioso e multietnico

di ENZO COSENTINO

Catanzaro magico, meraviglioso, multietnico.

Vinceremo: il dogma al quale si è ispirato nella stagione in corso. Società, staff tecnico, allenatore, squadra con un largo anticipo hanno staccato il tagliando. Una macchina perfetta quella giallorossa. Una B grande (come lo fu all’epoca quella “A” della stagione 70-71). Una B dedicata al popolo degli ultras che il Catanzaro lo amano. A quelli della Città, a quelli di tanti centri della provincia, a quelli che il Catanzaro lo vivono al nord, all’estero.

E’ il corsivo più difficile da scrivere, anche se i brividi di una promozione storica del Catanzaro, da cronista, li ho sentiti già a pelle. Quelli di questa sera li ho avvertiti di più. E come allora la anteprima della festa non sul proprio campo ma a Napoli, nello spareggio con il Bari. Corsi e ricorsi storici: un calabrese, Angelo Mammi, un calabrese per di più catanzarese doc, Pietro Iemmello gli artefici degli atti finali.

A Salerno un antipasto di quelli che saranno i festeggiamenti nella prossima gara. Al “Ceravolo”. E c’è chi già cambia il detto -Catanzaro città delle tre V= Vitaliano, vento e velluti-  con l’aggiunta di una quarta V dedicato a a mister Vivarini: Catanzaro la città delle quattro V, che stanno per:  Vivarini, venni, vidi e vici. Scrivere della partita?

La condenso in poche battute: sangue freddo, calma e signorilità. Due gol: il primo dello zar Pietro Iemmello, importante, il secondo altrettanto importante di Brignola. In ogni sua partita un Catanzaro…immenso. Le aquile (come la farfalla di Mina nella canzone “l’immenso”) su tutti i campi che hanno calcato quest’anno è nato sempre un fiore. Dai colori B..ellissimi: giallorossi.

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