Il corsivo giallorosso. Il Catanzaro vola, ma giù dalla "torre". Posticipo maledetto

di ENZO COSENTINO

Lo spettacolo mancato allo Stadio di Torre del Greco? Lo spogliarello di mister Antonio Calabro. Sul campo c’è stato, più appassionante sin quando il risultato ha retto sulla parità. Ma alla fine quando i giallorossi pregustavano un utile pareggio i “corallini”, sicuramente più incisivi in attacco, hanno buttato giù dalla Torre il Catanzaro. Un sogno giallorosso infranto.

Nella azione del gol, Branduani non ha potuto ripetere i miracoli dei precedenti minuti. La spinta ai giallorossi per volare giù dalla torre l’ha data un ex, Giannone.  E Wandeputte? Gran giocatore ma non si è ripetuto questa volta. Son mancate sin quando Calabro lo ha lasciato in campo, la sua genialità e il suo tiro micidiale.

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Il Catanzaro perde la partita più importante del suo momento di classifica. Perde il posto di inseguitore del fuggiasco Bari e scende in coda al gruppetto che guarda il cielo. Doppia amarezza questo posticipo dannato. Quella provata dai fedelissimi giallorossi che erano sugli spalti dell’”Amerigo Liguori”. Musi lunghi, a caldo il morale sotto i piedi ma dentro, nel cuore la forza di stare accanto alla squadra. Un supercritico potrebbe azzardare: la sfiga contro non è che un alibi. E’ un Catanzaro che non ha il voltaggio della “corrente continua”. Quella dell’alternata, magari si. Per volare alto ci vuole qualche aiuto per le aquile. Aspettandolo mister Calabro deve fare di ogni necessità virtù. Vogliamo buttare una croce addosso a qualcuno per addolcire l’amaro bocca? Diciamo: un arbitro distratto, su un fallo da rigore non concesso. Si tratta diuno zuccherino egualmente amaro.

Per volare alto necessitano soltanto vittorie. O anche qualche pareggio. Come poteva accadere a Torre del Greco ma non è stato possibile. L’auspicio? Che i giallorossi d’ora in avanti facciano sempre l’impossibile.

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