di ENZO COSENTINO
Ad Avellino la partita delle metamorfosi. Le Aquile maestose del primo tempo nel secondo tempo trasformate in… polli. Un regalo bello e infiocchettato per gli irpini. Per carità, i ragazzi di Rastelli non hanno rubato nulla. Hanno soltanto approfittato dell’inspiegabile calo degli avversari. Iemmello patirà a lungo gli incubi per il rigore sciupato negli ultimi secondi di partita. Dai suoi piedi, solitamente buoni, è partito un tiro da bambola questa volta.
Perdono, perdono avrà gridato Pietro che resta comunque un grande e che prima del misfatto aveva fatto soffrire la difesa avversaria. Perdono accordato: il calcio è fatto di questi episodi.
Nessuna drammatizzazione. Le Aquile, pur nella cattiva sorte di questa domenica, restano in vetta.
Una nube che ha oscurato i due gol capolavori del Catanzaro del primo tempo. A Sounas e Biasci a pieno titolo per i loro provvidenziali gol il “tagliando” dei migliori in campo.
Avellino, capitolo chiuso. Ora il Catanzaro avrà un solo pensiero: il derby con il Crotone.
Alla tifoseria un grande compito dopo la mezza delusione di Avellino: stare ancora di più vicino alla squadra E non sembri un paradosso ripetere che “il Catanzaro c’è”!
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