Il corsivo giallorosso, le "aquile" stonano ancora: non ci sono...parole

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Il corsivo giallorosso, le "aquile" stonano ancora: non ci sono...parole

  26 dicembre 2023 16:50

di ENZO COSENTINO

Dopo il panettone amaro omaggiatogli  dal Brescia al “Ceravolo”, il Catanzaro a malincuore costretto ad  accettare il “regalo” natalizio che gli ha fatto trovare al “Città Tricolore” la Reggiana: un… bel “biscione” (dolce tipico emiliano). Non ci sono più parole dopo questa terza consecutiva “waterloo”.  La lunga pausa sicuramente gioverà ai guerrieri giallorossi, al loro condottiero, Vincenzo Vivarini, ai “generali” per le strategie di mercato. Recuperare energie e ritrovare la strada maestra. Non ha giocato male il Catanzaro ma sicuramente non è stato all’altezza della fama (meritata)che lo circonda. Crollo fisico? Crollo mentale? Inutile starsi ad arrovellare il cervello per la risposta. Sarà materia di studio e riflessioni per mister Vivarini.

Banner

Questa di Reggio Emilia non è stata una gran bella partita da far strabiliare e ripagare i sacrifici dei tantissimi fans che - pur di stare vicino alle “aquile” e sostenerle con quell’impeto elegante che li contraddistingue- affrontano lunghe trasferte.  

Banner

Un solo gol nel carnet degli emiliani. L’unico della gara. Una sola azione da urlo per i giallorossi. Bilancio povero e rappresentativo di quanto sia stata oltre che sterile anche insipida tutta la partita.

Banner

Nel gioco dei “se…” si potrebbe dire: se il gol reggiano non fosse arrivato, inatteso, ad una manciata di minuti dal riposo nel secondo tempo avremmo visto una partita diversa. Certamente ci sarebbe stato in campo per il secondo atto un Catanzaro più tranquillo, non condizionato dalla necessità di inseguire l’avversario. Avversario peraltro ordinato ma non migliore dei giallorossi.

Catanzaro senza vis offensiva, dunque, e classifica bloccata. 

E andata così purtroppo la trasferta in terra emiliana. Sulla lavagna giallorossa ne…buoni, ne… cattivi. Allora? Tutti sullo stesso piano con un cinque e mezzo. Non ci son dubbi, ne riserve mentali. Dopo la pausa  ritroveremo le “Aquile” in grado di volare alto, sin dove si può ma pur sempre alto.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner