di ENZO COSENTINO
Il Catanzaro prende uno schiaffo dalla Turris a metà del primo tempo. Bello Esempio (di nome e di fatto) di furbizia e Branduani si inginocchia. Tutti da casa hanno pensato nero. Pensieri cupi: adesso i giallorossi porgeranno l’altra guancia.
Il generale Calabro si alza dalla pancina e suona, invece la carica. Qualche esorcista a distanza scaccia il “diavolo”. Brutto Esempio (di nome e di fatto) si fa fischiare un fallo e scatta il secondo “giallo” e il giocatore moggio, moggi se ne torna negli spogliatoi. Il Catanzaro si fa due conti e decide di restituire alla Turris lo schiaffo. Risolo si veste di attaccante pagatore. Spedisce il suo “vaglia” i campani incassano.
Negli spogliatoi per la pausa Calabrò prima sgrida poi con i giocatori prepara un'altra partita. Quella fatta di preziosismi tattici e di coraggio ad osare subito. Pagare gli interessi agli avversari. Aquile di colpo rapaci. Graffiano. E cosi Evacuo galvanizzatofa vedere gli artigli. Il Catanzaro tenta e ritenta e lui mette la zampata che stende la Turris. Squadra più aggressiva la Turris soffre e Curiale si guadagna a partita quasi finita il grazie per il terzo schiaffo ai campani. Per il Catanzaro una domenica iniziata maluccio si chiude con l’apotesi del gol. Ed anche del buon gioco.
L’assistente spirituale (ma il Cz lo ha nello staff?) il giorno dell’Immacolata forse porterà tutta la squadra ad ascoltare la Santa Messa!
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