di ENZO COSENTINO
Ma si, mandiamolo subito dinanzi ad un “tribunale del popolo” questo Catanzaro. Il capo d’imputazione: non vince. Se è poco, aggiungiamo: non convince.
Il pari nel derby con la Vibonese ha fatto scattare l’ira funesta in piazze e piazzette. Il processo abbia inizio. Ma saranno efficaci e credibili sotto il profilo della logica calcistica le requisitorie dei tanti componenti del collegio dell'accusa? Ma attenzione che i tempi della giustizia, anche nel calcio, sono lunghi e poi potrebbe scattare il meccanismo del “supplemento d’indagine”, la richiesta di rinvio, l’acquisizione di nuove prove. E, nel frattempo, se il blocco degli imputati mettesse sul piatto una serie di elementi a suo favore – ad esempio una svolta nei risultati con una serie di vittorie? -, ci potrebbe essere subito da parte del “tribunale del popolo” un "non luogo a procedere".
Allora tempo al tempo. Si mettino su un “binario morto” i rigurgiti contestatari. Il Catanzaro, recita un antico salmo giallorosso, si ama a prescindere.
Insomma, un buon Natale con panettone giallorosso non neghiamolo ad alcuno. E, in attesa che sul “Ceravolo” scenda la befana con un paio di giocatori che servono evitare di dare i numeri a Grassadonia, invece giochiamoci al lotto quelli che domenicalmente sorteggia il tecnico per la messa in campo della squadra. Che, a prescindere dalle formule, deve essere composta da uomini capaci di lottare.
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