di ENZO COSENTINO
Due squadre concrete ma non eccessivamente belle per una partita importante. In una serata (quasi notte) fredda, al “Ceravolo” Catanzaro e Palermo non hanno deluso. Copione prevedibile: giallorossi più in tensione nervosa dovendo fare la partita per vincerla, rosanero cauti, muscolari e mai ingenui. Al Catanzaro è mancato lo spunto finale per metter dentro almeno un pallone. I furbetti siciliani una o due volte hanno tentato il colpo a sorpresa. Una vittoria? Sarebbe stata sicuramente della squadra che per prima il gol della notte lo avrebbe realizzato. Partita tattica di quelle che non scaldano i cuori di chi la segue dagli spalti. Il momento più emotivo della serata il minuto di silenzio per ricordare un allenatore che ha scritto una o più pagine belle della sua carriera in giallorosso e del Catanzaro: Gianni Di Marzio. Chi lo ha conosciuto, gli è stato amico in quel minuto ha sicuramente rivisto un film bellissimo: una delle promozioni delle aquile in serie A.
Cosa ricordare allora di questa partita? La sua vigilia e il ripugnante atto di teppismo di sbandati del tifo he hanno danneggiato il pullman del Palermo. Un pareggio sul campo e per il Catanzaro che con l’avvento di nuove forze si può guardare il futuro in chiave playoff. E chissà che non possa essere la volta buona che non si resti con il cerino in mano alla fine."Fusse che fusse la volta bona" per il miracolo tanto atteso da un popolo meraviglioso con la tifoseria giallorossa. E buona digestione di un pareggio comunque indigesto!
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