Il corsivo giallorosso. Vivarini e i suoi possono ben dire: "Venni, vidi e vinsi". Iemmello c'è

di ENZO COSENTINO

Allo stadio di Messina il Catanzaro, alla fine festeggia. Partita delle tre “V” per Vivarini e i suoi aquilotti: “venni, vidi,  vinsi”.  Ma quanto batticuore per chi è stato sugli spalti con le mitiche bandiere giallorosse.

Un finale thriller vissuto al massimo della tensione nervosa.  Una vittoria che ci sta tutta e che al di là dei tre punti incasellati che per ora ci fanno stare in seconda posizione, al riparo dagli inseguitori. Peccato la scivolata di domenica sulla “buccia” Bari. Che ha vinto ma non è stato sul piano del gioco un mostro di bravura. Fortuna, si tanta. Cosa fatta capo ha. Il oggi Catanzaro è stato reattivo come forse non ci aspettavamo. Non ha perso la tramontana. Iemmello che era atteso nella partita di Messina.

Vivarini come Lazzaro? Gli avrà detto: vai in campo e cammina. Il catanzarese doc, soddisfatto e onorato di indossare la maglia della sua Città, ha obbedito. E ha fatto salire  l’urlo dei tifosi con il suo gol di ottima fattura, riprendendo la gara sul piano giusto. Ed è stato in un certo senso l’apripista per  il successo. Finezza tattica aver messo da subito Carlini. Gran lavoro il suo e il gol che ha ridato fiducia la spinta al successo. Che gelo nel cuori di chi stava sugli spalti o a casa in poltrona, o con le orecchie intasate da auricolari il pareggio messinese a pochi minuti dal fine gara. Ma i giallorossi la vittoria la sentivano a pelle perché non potevano fallire un obiettivo programmato. Pur giocando bene.

Ed ecco allora quel furetto di Biasci. Grande quell’intuito. Grande e importante la prestazione corale. Che qualche errore imperdonabile (in difesa)diventa perdonabile. Continuare su questa strada è l’imperativo da rispettare per il Catanzaro. E ben venga il turn over.

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