di ENZO COSENTINO
Il sindaco di Soverato, Ernesto Alecci, va in televisione nel programma di Floris, “di martedì”, e “racconta” a un vasto pubblico di italiani (il programma ha un buon share di ascolto) la storia del suo concittadino relegato solo in casa, senza assistenza, allo stremo della sua già precaria resistenza. Una storia di “ordinaria follia” che non è, quindi, inedita per la nostra regione.
Persone sole, abbandonate, bisognose di cure, di assistenza alla persona. E si badi bene che il fenomeno non investe soltanto la categoria degli anziani. Alecci non si è risparmiato nel muovere critiche, garbatamente, ma emblematiche di uno stato di essere della Calabria nel settore della sanità pubblica. Il racconto del primo cittadino della Perla dello Jonio ha evidenziato nulla che non si sapesse. La Calabria è oramai da tempo una delle cenerentole della sanità nazionale. Una “Cenerentola” peraltro - e al contrario delle protagonista della fiaba dei fratelli Grimm - sfortunata perché la “scarpetta persa” ad oggi non è stata raccolta da alcun “principe azzurro”. Negatività a non finire e punte di criticità che i vari registi entrati, usciti, entrati e così via nella “cabina di comando” non hanno risolto.
Alecci ha detto che la sanità in Calabria non decolla. E la eco si è propagata anche fra gli ospiti presenti in studio. Un plauso corale degli ospiti della trasmissione al sindaco per come ha affrontato il caso. E il caso di Soverato attizza ancora di più la problematica della sanità calabrese specie in questi momenti di “guerra al virus pandemico” . Allora urge veramente fare qualcosa di concreto, e non seguendo spinte strumentali, per mettere al passo la Calabria nella vaccinazione. E potrebbe risultare dannoso ogni altra perdita di tempo nel coinvolgimento dei medici di base che in Calabria, nella vaccinazione agli ultraottantenni, ha lavorato con perizia e con sollecitudine. Coinvolgerli subito, dunque, anche per la vaccinazione tra le altre fasce d’età.
Si muova in fretta, quindi, la Regione, che deve dare il via all’operazione. Nel capoluogo di regione l’apporto dei medici di base coinvolti ha dato risposte che invece non sono state altrettanto positive come nel circuito pubblico, nonostante tutto l’impegno della classe medica e infermieristica.
Questa volta al sindaco Alecci è toccato raccontare una storia di “ordinaria follia”. L’auspicio è che al sindaco di Soverato sia data occasione di parlare della Perla dello Jonio come la cittadina merita. Soprattutto nel settore del turismo.
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