di ENZO COSENTINO
E’ suonata la campanella per l’ultimo giro sulla “pista” elettorale della Calabria. E domenica prossima calabresi al voto. Con la testa, e non solo, piena delle parole dei discorsi pomposi che candidati alla presidenza della Regione, del Consiglio regionale, big della politica nazionale scesi in campo per i due schieramenti tradizionali(centrodestra e centrosinistra) hanno seminato nei loro tour su tutto il territorio calabrese. E per i quattro candidati alla presidenza quest’ultimo giro di “pista” è importante. Roberto Occhiuto (FI) e la sua coalizione di centrodestra ostentano sin dall’inizio della corsa, anzi da ancor prima, sicurezza sostiene ha sostenuto: Vinceremo!
Amalia Bruni, neurologa di risonanza internazionale, “rapita” dal Pd che l’ha proposta e imposta al centrosinistra per la candidatura, smessi i panni della ricercatrice di eccellenza, rintuzza l’avversario lasciando intendere che saranno i calabresi, con il voto responsabile al centrosinistra, a far ingoiare un rospo amaro. Ma De Magistris replica con molta enfasi, forte di una coalizione agguerrita di liste, che si illude chi lo ritiene fuori dai giochi per la vittoria e promette il cambiamento radicale nella politica in Calabria, liberandola dai tentacoli della ndrangheta e del malaffare dei colletti bianchi nelle istituzioni. Mario Oliverio autonomo e indipendente dalle logiche partiche ma vincolato ai principi etici e morali della sinistra, marca la sua presenza in nome di una consolidata carriera politica ad alti livelli. Anche se non si batte per la vittoria premierale sicuramente punta a entrare nel parlamento regionale.
L’ultima settimana sarà un bombardamento di messaggi ai calabresi per portarne alle urne il 3 e il 4 di ottobre quanto più possibile facendo scendere l’asticella dei renitenti per scelta all’esercizio del voto. Una campagna elettorale che ha vissuto su elencazione dei problemi atavici della nostra regione strozzando le aspirazioni di tanti giovani a restare nella loro terra per vivere lavorando non bighellonando in attesa dell’aiuto statale. Una Calabria, dunque, auguriamoci che sappia scegliere dove apporre il voto sulla scheda elettorale.
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