Il cancro si contrasta con la prevenzione e lo screening rimane essenziale per la diagnosi ed il trattamento precoce dei tumori come quello del colon. In Europa i decessi per cancro intestinale potrebbero aumentare dell’11,9%. È questa la stima dei ritardi Covid-dipendenti nei programmi di screening per la prevenzione del cancro del colon-retto, resa nota in occasione del Congresso Europeo di Gastroenterologia, UEG Week, che si è svolto nei giorni scorsi in modalità webinar.
Nei Paesi della UE ogni anno si contano 375.000 nuove diagnosi di cancro del colon-retto e ben 170.000 vittime. In Calabria è il tumore più frequente con 1.550 nuovi casi nel 2018. Le linee guida internazionale indicano come ogni 24 mesi tra i 50 e i 69 anni di età, sia gli uomini che le donne dovrebbero effettuare la ricerca del sangue occulto nelle feci. Si tratta di un’indagine a carico del servizio sanitario nazionale, che si effettua a casa e che in pochi minuti fornisce informazioni sulla possibile presenza di una lesione intestinale. Passaggio successivo a fronte di un esame positivo, è rappresentato dall’esecuzione della colonscopia. La diagnosi precoce è quindi fondamentale per poter aggredire da subito il tumore, migliorandone la risposta alle terapie. Infatti lo screening riduce la mortalità per tumore del colon-retto di quasi un terzo.
In Calabria lo screening per il cancro del colon-retto è stato attivato in quattro ASP calabresi a partire dal 2008. Tuttavia, secondo i dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità riguardanti gli anni 2016-2019, la copertura dello screening organizzato per questo tumore in Calabria ha riguardato solo il 5.5% della popolazione, mentre coloro che hanno effettuato un programma di prevenzione su base volontaria sono stati il 7.4%. Numeri limitati ed allo stesso tempo allarmanti, che rischiano ora di ridursi ulteriormente a causa del Covid-19. In quest’ottica un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna, attraverso l’utilizzo di sistemi di simulazione matematica, ha stimato come il ritardo dello screening causato dalla pandemia in corso provocherà un aumento del 3% e 7% rispettivamente a 7 e 12 mesi, delle diagnosi tardive di tumore colon-rettale. A livello mondiale i sistemi sanitari stanno fronteggiando enormi difficoltà come conseguenza della pandemia.
Come gastroenterologi abbiamo il dovere di sottolineare proprio oggi ancor di più, l’importanza di non posticipare gli screening oncologici. Pertanto nella nostra qualità di Presidenti delle società scientifiche di area gastroenterologica, chiediamo alle autorità politiche, commissariali e dirigenziali, un tavolo di confronto istituzionale e programmatico, al fine di riorganizzare con urgenza le attività cliniche e terapeutiche, potenziando altresì i percorsi diagnostici di malattie ad alto impatto sanitario e sociale come il cancro del colon-retto.
Prof. Ludovico Abenavoli
Presidente Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia – S.I.G.E. sezione Calabria
Dott. Mario Verta
Presidente Società Italiana di Endoscopia Digestiva – S.I.E.D. sezione Calabria
Dott. Pietro Paese
Associazione Italiani Gastroenterologi Ospedalieri – A.I.G.O. sezione Calabria
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