di CARLO MIGNOLLI
Caminia, splendida località marinara della provincia di Catanzaro, è da sempre meta ambita per i suoi panorami mozzafiato e il mare cristallino, attrattiva che richiama turisti non solo da tutta Italia, ma anche dall’Europa e da altre parti del mondo. Tuttavia, l’incuria delle infrastrutture e la mancanza di interventi da parte delle autorità locali stanno trasformando questa perla della costa calabrese in un vero e proprio incubo per chi desidera accedere alla spiaggia libera.
Da tempo l’accesso è pressoché impraticabile, ma è soprattutto in questo periodo di bassa stagione che le criticità emergono: gli scalini che conducono al mare sono in condizioni disastrose, praticamente distrutti. Alla fine di questo pericoloso percorso si trova una panca di legno, posizionata con l’intento di agevolare i bagnanti nella discesa, ma che si rivela solo un rimedio improvvisato e inadeguato. Anche la passerella, che dovrebbe aiutare chiunque voglia accedere alla spiaggia, è in condizioni pietose: realizzata in legno, è rotta e scivolosa, dunque un serio rischio per tutti, specialmente per anziani e famiglie con bambini piccoli.
Non sorprende, quindi, che le proteste dei turisti non si siano fatte attendere. Settembre è un mese ancora molto frequentato dai vacanzieri - molti dei quali arrivano da tutta Europa per godersi il clima mite e la tranquillità della bassa stagione - e la situazione critica che hanno trovato ha suscitato in loro indignazione e delusione. Molti di questi, stremati dalla pericolosità degli accessi e dall’apparente disinteresse delle autorità, hanno sollevato accese lamentele, mettendo in luce l’inadeguatezza delle strutture in un luogo che dovrebbe essere invece un fiore all’occhiello per la Calabria.
L’estate 2024, in generale, ha portato buoni numeri al turismo calabrese, con il solito carico di sfide legate alla gestione delle risorse e delle infrastrutture. Tuttavia, è inaccettabile che una località così importante e frequentata come Caminia venga lasciata in questo stato di abbandono. Il Comune di Stalettì, direttamente responsabile della gestione del territorio, ha il dovere di garantire che l’accesso alla spiaggia libera avvenga in condizioni di sicurezza e decoro, affinché la fine della stagione turistica possa concludersi senza pregiudicare l’esperienza dei visitatori e l’immagine della nostra regione.
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