Mantenere forti legami sia economici che sentimentali con le comunità calabresi all’estero significa potenziare investimenti e turismo: una opportunità da sfruttare creando preziose collaborazioni tra associazioni, imprenditori e la Consulta dei Calabresi nel mondo, che della nostra terra sono ambasciatori della nostra regione nel mondo. E’ questo l’impegno consolidato nel corso dell’incontro che si è tenuto nella sede di Confartigianato Imprese Calabria, a Catanzaro, tra i vertici dell’associazione e il deputato Nicola Carè, espressione di Italia Viva, eletto nella circoscrizione estera. Ad accogliere il parlamentare, originario di Guardavalle, il segretario provinciale di Confartiginato Catanzaro, Raffaele Mostaccioli, e la presidente provinciale della sezione Turismo, Innocenza Giannuzzi, oltre che Salvatore Tolomeo, presidente della Consulta dei Calabresi nel mondo.
“Da calabrese residente all’estero sottolineo come la Consulta per la Calabria abbia un ruolo essenziale per garantire la vasta diffusione della nostra cultura e delle usanze regionali, mantenere le radici con la Madrepatria e anche stimolare l’internazionalizzazione delle PMI calabresi e del turismo di ritorno, soprattutto tra la seconda e terza generazione”, ha esordito Carè. Infatti, secondo Mostaccioli “creare un collegamento stretto tra le nostre imprese aderenti a Confartigianato e i calabresi nel mondo significherebbe sviluppare e far crescere una rete economica fondamentale per la nostra regione: i calabresi devono abituarsi all’idea della cooperazione”. Partendo dall’aggregazione di progetti concreti – rimarca il segretario provinciale di Confartigianato Catanzaro – che rimarca: “L’aiuto che chiederemo alla politica è questo: appoggiare e sostenere i progetti seri in cui far aggregare i soggetti interessati alla crescita del territorio”.
Chi, come la presidente del settore Turismo Confartigianato, che conosce bene anche il settore dell’agroalimentare, si approccia quotidianamente alle difficoltà strutturali e infrastrutturali che rappresentano la conditio sine qua non dello sviluppo economico, pone come centrale proprio il tema dell’ammodernamento e della sicurezza della rete viaria. Prima ancora, però, ha posto all’attenzione la splendida realtà del settore della diportistica da diporto che in Calabria vanta l’esistenza di ben otto cantieri rinomati in tutto il Meridione che meriterebbero una adeguata attenzione. “La fine del lockdown e il lento ritorno ad una parziale normalità ci hanno fatto comprendere ancora di più la valenza del turismo esperienziale – ha detto ancora la Giannuzzi - che è un ottimo connubio tra agroalimentare, tradizione,paesaggio e arte e turismo slow, per cui la nostra regione è naturalmente vocata”.
Parlando di infrastrutture, quindi, suggerisce Innocenza Giannuzzi, sarebbe il caso di accantonare il dibattito sulla costruzione del Ponte sullo stretto a quando la nostra regione sarà dotata di una moderna rete infrastrutturale in grado di accogliere turisti e sviluppare il settore. Secondo Carè , “il Ponte sullo Stretto di un’opera che potremmo definire iconica, e che avrebbe notevoli ricadute dal punto di vista economico e occupazionale. Agevolerebbe i collegamenti tra la Sicilia e la Calabria e rilancerebbe il settore del turismo nelle due regioni. Il Ponte non si contrappone alle altre infrastrutture necessarie per agevolare gli investimenti e favorire lo sviluppo economico e sociale della Calabria e della Sicilia, ma si integra alla perfezione con le stesse. Tra queste la realizzazione dell’alta velocità, l’elettrificazione della tratta ferroviaria jonica, lo sviluppo del sistema aeroportuale ed il miglioramento delle vie di comunicazione interne. Tali interventi hanno un unico obiettivo: favorire la mobilità dei cittadini, agevolare gli investimenti e generare nuova ricchezza”.
“Le grandi opere – conclude il deputato di Italia Viva – devono realizzarsi nel Mezzogiorno come è accaduto nel resto del Paese. Per tali ragioni il Ponte sullo Stretto è un’opera di straordinaria rilevanza e contribuirebbe a rilanciare l’immagine dell’Italia nel mondo”.
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