IL DIBATTITO. Procopio: “Domenica chiusi? Forse è vera imprenditoria, non mancanza di volontà”

di IVAN PROCOPIO*

La città è dei cittadini, non è degli operatori commerciali.  La città vive se esiste un sistema fatto da cittadini, operatori economici, politica e tutti gli altri stakeholders.  La croce di una città "morta",  a dire di molti commentatori non può essere portata dai ristoratori e dai commercianti in generale.

Catanzaro, la città chiusa a pranzo

Leggo che, gli operatori che abbandonano la città di domenica, lasciando affamati centinaia di turisti (sigh), non sanno fare gli imprenditori. Ritengo che siano affermazioni approssimative, forse frutto di un sentimento di frustrazione che esplode davanti ad una tastiera.

Mi domando "e se la chiusura domenicale sia proprio frutto di una capacità imprenditoriale, quindi di una valutazione di opportunità economica? Perché il commerciante dovrebbe aspettare il cittadino che rientra dal mare e che ha dimenticato di comprare l'acqua e suo malgrado alle 21 non trova nessuno aperto? Perché il ristoratore dovrebbe aprire, fare le preparazioni, pagare il festivo, togliere una domenica libera al dipendente che può passarla con la famiglia? Per aspettare che forse, e dico forse, potrebbero arrivare dei turisti in città e trovare chiusi chiese, musei, biblioteca, gallerie e bagni.

Il ristoratore non si può sostituire a tutti e portare la croce di un sistema economico che in città non esiste.

Allora, ognuno il suo. I cittadini potrebbero non sminuire il commercio cittadino tutto l'anno (comprando su amazon,  in altre città),i commercianti non svilire  il proprio ruolo economico e sociale, la politica catalizzare il processo di integrazione degli interessi della polis.

Allora, Signori, ognuno il suo se non vogliamo una città morta.
Ps. Noi ieri eravamo aperti quindi non è un post di risentimento.

*bar Amedeo

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