Il documentario Askòs, il canto della Sirena di Antonio Martino (xcritto con Francesco Mollo) sarà presentato alla XIII edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea (CT).
Domenica 15 Ottobre alle 17:30 il documentario prodotto da Lago Film e Solaria Film, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission.
Nel 1983 in un bosco fuori la città di Crotone, un contadino, trova per caso una tomba antica e tra i tanti reperti rinvenuti trova anche un oggetto a forma di arpia, poi volgarmente definito dagli
abianti del posto la “Papera”. Molto presto scopre che l’oggetto potrebbe avere un discreto valore economico , cosi lo rivende a un ricettatore di Bari per 10 milioni di lire e una mucca. Subito dopo viene portato in Svizzera e acquistato da un gruppo di multinazionali del farmaco per 400 milioni di lire. Successivamente, attraverso altri passaggi, l’oggetto viene acquistato dal Getty Museum di
Malibu` per 2 miliardi di lire.
La “Papera” e` in realtà un reperto funerario magno-greco risalente al IV-V secolo A.C. rappresenta una sirena (arpia) e costituisce uno dei rari oggetti che possono essere legati direttamente alla dottrina di Pitagora, che fondo` la scuola di sapere proprio a Crotone. I segreti della civiltà magnogreca, relativi alla storia del posto, restano ancora un mistero.
Gli anni ottanta, periodo in cui la sirena fu rinvenuta clandestinamente, erano gli anni della piena industrializzazione del territorio crotonese. La cultura del denaro, del progresso e del materialismo sfrenato, che stava cambiando radicalmente il territorio crotonese negli ultimi 70 anni, non considero` l’archeologia una cosa importante, la quale venne ignorata oppure distrutta per favorire la costruzione di strade e di infrastrutture. Questo favori` la nascita di bande di tombaroli, che in contatto con ricettatori internazionali, iniziarono il traffico di reperti archeologici.
Il documentario di Antonio Martino racconta del ritorno a Crotone di questo importantissimo
reperto archeologico per mano dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza.
E attraverso la storia di quattro personaggi legati al ritrovamento dell’Asko`s, indaga sulla complessa situazione archeologica della Calabria e sulle motivazioni che hanno portato a un continuo deturpamento del territorio e a una cultura di trafugamento di reperti, denuncindo come nonostante sia un’area di altissimo interesse archeologico i siti di interesse vengano abbandonati a se stessi.
Il documentario sarà proiettato presso il Teatro della legalità di Licodia Eubea domenica 15 ottobre alle 17:30.
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