Il documento pro-Fiorita sulla 'governabilità' di Procopi e Manuela Costanzo a tre giorni dal ballottaggio

di GABRIELE RUBINO

“In virtù del Loro forte senso di responsabilità nei confronti della città, e alla luce di una sinergia di intenti presente tra loro si rendono disponibili a sostenerla in aula ai fini della governabilità”. Scrivevano e firmavano così, lo scorso 29 giugno e quindi a tre giorni dal ballottaggio al neo sindaco Nicola Fiorita due consiglieri comunali. Giulia Procopi di Noi con l’Italia, dello schieramento di Antonello Talerico (ancor prima che lui stesso aderisse a questo partito) e Manuela Costanzo. Lei, eletta nella lista di ‘Catanzaro prima di tutto’, che aveva appoggiato Valerio Donato, oggi è stata eletta vicepresidente del Consiglio comunale di Catanzaro con i voti dello schieramento opposto.

Nel documento, la cui esistenza è stata ventilata nella seduta di oggi dal consigliere di Catanzaro Azzurra Alessandra Lobello si ricorda che "l'attuale conformazione del nuovo Consiglio comunale, con la quale ad oggi non è garantita la maggioranza in Aula". Era l'anatra zoppa, che poi ha trovato, almeno per il momento, una stampella. O meglio, i responsabili. Un passaggio evidentemente rilevante dato che se Antonello Talerico aveva pubblicamente annunciato l'appoggio al ballottaggio a Nicola Fiorita (e quindi degli altri due, Raffaele Serò e Antonio Barberio), Noi con l'Italia aveva - con una nota di Domenico Tallini- lasciato libertà di voto. E dunque, a tre giorni dal voto, si era detta disponibile al sostegno in Aula. Rilevante anche per Manuela Costanzo che, come ricordato, faceva parte della coalizione opposta a quella del sindaco eletto. Non sarà un caso quindi se alla terza votazione per il presidente, conclusasi con un nulla di fatto, fu fra i consiglieri - assieme a Sergio Costanzo e Luigi Levato - a restare in Aula invece di abbandonarla come fece la compagine donatiana. Due giri di giostra dopo è la vicepresidente dell'Assemblea municipale. 

Anche al momento della elezione, Manuela Costanzo ha comunque rimarcato di fare parte dell'altro schieramento, così come delle trattative poi naufragate sul raggiungimento della maggioranza numerica per votare Eugenio Riccio a presidente, l'avversario di Bosco. Sempre nel nome della governabilità. 

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